Tavolo in Regione sulla crisi dell’azienda Burgo di Verzuolo
La Provincia di Cuneo sarà presente con la consigliera delegata Milva Rinaudo
Cuneo – La Provincia partecipa, tramite la consigliera delegata Milva Rinaudo, al tavolo convocato venerdì 18 maggio alle 12 in Regione a Torino per affrontare il problema della crisi della cartiera Burgo di Verzuolo. Saranno presenti, oltre all’assessore regionale alle politiche del Lavoro Gianna Pentenero, i rappresentanti della proprietà Burgo Group spa, le segreterie confederali e rsu sindacali e il sindaco di Verzuolo Giancarlo Panero, per un confronto urgente sulle nuove iniziative che salvaguardino sia il mantenimento dell’occupazione, sia l’impresa.
La Regione torna ad incontrare i dirigenti della Burgo dopo la chiusura della trattativa avvenuta cinque mesi fa, il 14 dicembre. In quell’occasione si era proceduto alla revoca dei 143 licenziamenti all’interno della cartiera verzuolese, la cui procedura era stata aperta dopo che l’azienda aveva espresso la volontà di voler dismettere la linea ottava che produce carta patinata (e che ora è ferma da fine gennaio). L’accordo era giunto dopo mesi di scioperi e proteste, con una trattativa complicata. La Regione valuterà la situazione di crisi dell’azienda che prevede un anno di cassa integrazione a turnazione per circa 290 dipendenti, l’istituzione di una finestra di mobilità volontaria con incentivo all’esodo aperta lo scorso 15 aprile e che sarà attiva fino al 15 agosto ed il piano di risanamento che prevede, tra gli altri punti, un percorso di formazione dei lavoratori per facilitare un eventuale ricollocamento in un’altra azienda. L’eccedenza di 143 unità di personale, inserita nella prima procedura di licenziamento, prevede una futura diminuzione del personale a 228 lavoratori. Circa 20 lavoratori si sono già dimessi volontariamente.
“E’ una situazione molto complicata – spiega la consigliere Rinaudo – e cercheremo di capire quali sono le intenzioni dell’azienda in vista di un’eventuale ristrutturazione della linea. L’azienda dovrebbe procedere ad un investimento per convertire la produzione attuale, altrimenti la situazione dei lavoratori in cassa integrazione rischia di aggravarsi.”