Province: mobilitazione per difendere servizi e sicurezza
Il presidente Borgna ha consegnato un esposto cautelativo alla Procura della Repubblica e alla Prefettura
Cuneo – Il presidente della Provincia di Cuneo Federico Borgna e il vice presidente Flavio Manavella hanno consegnato, mercoledì mattina 29 marzo, un esposto cautelativo al Procuratore Capo Francesca Nanni e, successivamente, al Prefetto Giovanni Russo per far comprendere a cittadini e alle forze economiche e sociali del territorio i rischi per la sicurezza che derivano dalla mancanza di risorse per i servizi essenziali delle Province. Il documento è stato inviato anche alla Procura di Asti e alla sezione regionale della Corte dei Conti del Piemonte.
“La Provincia di Cuneo è scesa in campo – ha detto il presidente Borgna – per difendere il servizio che garantisce ai cittadini. Siamo forse l’unica Provincia d’Italia che ha approvato il bilancio del 2017, abbiamo i conti a posto, ma ci mancano le risorse sufficienti per la manutenzione di strade e scuole. Non possiamo accettare, come amministratori, che i servizi ai cittadini non siano garantiti, mettendo anche a repentaglio la sicurezza”.
L’appello è stato raccolto dai vertici della Procura della Repubblica e dalla Prefettura che lo trametteranno agli organi superiori. Ma l’iniziativa va avanti, nell’ambito della campagna di mobilitazione delle Province a difesa dei diritti e della sicurezza delle comunità e dei territori presentata nei giorni scorsi a Roma dal Presidente dell’Unione Province d’Italia (Upi), Achille Variati, e dal vice presidente dell’Upi Carlo Riva Vercellotti.
“Facciamo appello al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni – hanno detto – perché si comprenda che stiamo parlando di una emergenza nazionale. Le Province garantiscono servizi da cui dipende la stessa sicurezza dei cittadini. Anche il Sose, società del Ministero dell’Economia, ha confermato che a causa dei tagli imposti dalle manovre economiche, nel 2017 alle 76 Province delle Regioni a Statuto Ordinario mancheranno 651 milioni per coprire le spese ordinarie delle funzioni fondamentali. Uno squilibrio che, senza interventi, manda in dissesto tutti gli enti”.
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