Il presidente Borgna ricorda don Benevelli
“Un uomo di analisi e di azione, capace di incidere nella storia di una comunità”.
Cuneo “E’ stato uomo di analisi e di azione. Non credo di aver mai incontrato altre persone così capaci di incidere, come ha fatto lui, nella storia di una comunità e nella vita delle persone. Ha davvero lasciato il segno”.
Così il presidente della Provincia e sindaco di Cuneo, Federico Borgna, ha voluto ricordare don Aldo Benevelli, sacerdote partigiano, fondatore dell’Lvia morto ieri sera 19 febbraio all’età di 93 anni. Uomo della Resistenza, don Benevelli ha incarnato l’anima di tanti uomini e donne del Cuneese che hanno vissuto come lui il sacrificio della Seconda Guerra Mondiale e, in particolare, della lotta di Liberazione tanto da meritare – come Provincia di Cuneo – il conferimento della Medaglia d’oro al Valor Civile (2004).
Nato a Monforte d’Alba nel 1923, entra nella Gioventù Italiana dell’Azione Cattolica. Dopo l’8 settembre ’43 si unisce ai partigiani; sarà poi arrestato e torturato dalla Gestapo, ma riuscirà a sopravvivere e a partecipare alla liberazione della città di Cuneo. Nel 1948 è ordinato sacerdote. Tra i fondatori del settimanale cattolico cuneese La Guida, è insegnante nelle scuole superiori di Cuneo e nel 1971 dà vita alla Caritas diocesana. Promuove attività sociali per i detenuti, scuole serali per lavoratori, la mensa degli operai, colonie montane e marine. Nel 1966 fonda l’Lvia, associazione internazionale volontari laici, presente tuttora in una dozzina di paesi in Sud America, Africa ed Europa. Nel 1980 fonda l’Università Internazionale della Pace “Giorgio La Pira” ed è l’ideatore ed organizzatore della Carovana della Pace da Cuneo a Boves.
La camera ardente è allestita nel salone d’onore del municipio, il funerale sarà mercoledì, alle 15,30, nella chiesa Cattedrale di Cuneo sarà celebrato dal vescovo di Cuneo monsignor Piero Delbosco. Durante la cerimonia funebre è proclamato il lutto cittadino.