Visite all’Abbazia benedettina di Villar San Costanzo

Durante le festività natalizie aperture straordinarie e visite guidate

L'abbazia di San Costanzo al Monte (foto Archivio Provincia)

L’abbazia di San Costanzo al Monte (foto Archivio Provincia)

Cuneo Durante le festività natalizie è prevista l’apertura al pubblico dell’abbazia benedettina di San Costanzo al Monte, nel comune di Villar San Costanzo all’imbocco della valle Maira. Le visite Le visite al santuario sono curate dai ‘Volontari per l’Arte’ villaresi che accompagneranno visitatori e turisti nel percorso di visita al complesso monumentale che comprende la Cappella di San Giorgio e la Cripta della ex chiesa abbaziale (parrocchia di San Pietro in Vincoli). Il santuario sarà aperto nei giorni di venerdì 26 dicembre (Santo Stefano), domenica 28 dicembre, giovedì 1 gennaio 2015 (Capodanno) e martedì 6 gennaio (Epifania) dalle ore 14 alle 17.

Il complesso abbaziale di San Costanzo, monumento nazionale, è un capolavoro architettonico nascosto nei boschi di Villar, sulle pendici che discendono dal Monte San Bernardo. La Provincia è proprietaria ai alcuni bassi fabbricati adiacenti alla navata di valle. Si tratta di un monumento di alto valore storico e artistico che  riveste un ruolo di primo piano nel patrimonio turistico della valle Maira, considerata a ragione una della più belle valli montane cuneesi, ricca di arte, storia e tradizione.

L’abbazia è anche uno dei monumenti più antichi e più importanti della provincia di Cuneo. La costruzione dell’edificio risale ad epoche diverse. L’erezione di una prima chiesa in pietra, quella a levante, insieme alla sottostante cripta, è del 1190 circa. Una delle caratteristiche principali di San Costanzo al Monte è che la cripta riproduce esattamente la pianta della chiesa superiore. All’interno, nella chiesa antica superiore, si trovano 26 capitelli di stile romanico-lombardo scolpiti nella pietra verde di Acceglio con motivi svariatissimi: intrecci geometrici di piante e foglie, animali veri o fantastici come la sirena a doppia coda, i cavalli crociferi, l’aquila Giovannea. All’esterno la parte più interessante è quella romanica ovvero il lato sud-est, caratterizzato da tre alte absidi (aventi notevoli elementi di somiglianza con quelle della Sacra di S.Michele) solcate da lesene che ne dividono i cilindri in tre campiture. Le absidi sono coronate da gallerie di fornici con archi a doppio rincasso su colonnine. Un’ulteriore parziale ricostruzione con relativo ampliamento avvenne ne XIII secolo e, di nuovo, intorno al XVII quando fu eretta l’attuale facciata. Nel 1771 il campanile romanico fu abbattuto perché pericolante e non più ricostruito, sul moncone si eresse un semplice campaniletto a vela. Ricco di interesse è il tiburio ottagonale su trombe che all’esterno è delimitato da una fascia di archetti pensili.

Potrebbero interessarti anche...