Consiglio provinciale sulla situazione economico-finanziaria dell’ente

Dal 1° gennaio sono a rischio i servizi  essenziali di sgombero neve, manutenzione strade, riscaldamento delle scuole

Il Consiglio provinciale di sabato 13 dicembre (foto Uff. Stampa Provincia)

Il Consiglio provinciale di sabato 13 dicembre (foto Uff. Stampa Provincia)

Cuneo La situazione economico finanziaria della Provincia, la legge di stabilità e la salvaguardia  dei servizi essenziali. Sono stati questi i temi affrontati sabato 13 dicembre dal Consiglio provinciale aperto, alla presenza di molti sindaci della Granda, autorità, alcuni parlamentari, assessori e consiglieri regionali eletti in provincia di Cuneo, oltre a rappresentanti di organizzazioni sindacali, scuole e associazioni di categoria. Erano presenti il sottosegretario Enrico Costa, i parlamentari Patrizia Manassero (Senato) e Chiara Gribaudo e  Mino Taricco (Camera),  l’assessore regionale Alberto Valmaggia e il consigliere regionale Paolo Allemano.

I lavori sono stai introdotti dal presidente Federico Borgna: ““Il senso del Consiglio di oggi  è quello di far conoscere la situazione reale in cui si trova la Provincia e che potrebbe diventare fonte di grande preoccupazione per tutti già dai prossimi giorni. Non difendiamo l’ente Provincia in quanto tale perché siamo convinti della necessità di riforme, ma esponiamo al Governo la nostra preoccupazione per i servizi da effettuare e per il futuro di coloro che lavorano. Se è previsto un percorso di trasformazione e razionalizzazione noi siamo disponibili, ma se la legge di stabilità in discussione in Senato non dovesse esser modificata, dal 1° gennaio non saremmo in grado di garantire i servizi essenziali ai cittadini. Abbiamo scelto lo strumento del Consiglio aperto perché vogliamo coinvolgere i destinatari dei servizi: i cittadini e i loro rappresentanti, cioè i sindaci”.

Provincia, quindi, a rischio paralisi dal nuovo anno 2015 perchè i tagli previsti nella legge di stabilità, che sarà discussa questa settimana in Senato, renderanno impossibili le principali funzioni di sgombero neve, manutenzione dei 3.800km di strade, riscaldamento degli oltre 70 Istituti scolastici superiori dove studiano 25 mila studenti.

Il compito di descrivere i particolari è stato affidato al consigliere provinciale Marco Perosino. “Dal 2008 al 2014 le risorse finanziarie della Provincia sono diminuite di – 33 milioni (Stato) e – 8 milioni (Regione Piemonte). Il decreto legge di stabilità 2015 prevede un ulteriore taglio di 3 miliardi a tutte le Province per il triennio 2015-2017 che per la Provincia di Cuneo corrisponde a circa  -13,8 milioni di euro all’anno”.  Perosino ha ricordato che le entrate proprie annuali della nostra Provincia ammontano a  51 milioni di euro. Con il previsto taglio di -13,8 milioni le risorse per le funzioni fondamentali rimaste (calcolate in 15,4 milioni) ammonterebbero a 1,6 milioni per il 2015, insufficienti per garantire qualsiasi servizio da gennaio. La Provincia di Cuneo, inoltre,  è creditrice di trasferimenti statali non ancora erogati per circa 17 milioni e la situazione attuale ha portato alla sospensione di tutti gli investimenti previsti (servirebbero 80 -100 milioni di euro soltanto per questi). Se i tagli saranno confermati è inevitabile il default dell’equilibrio di cassa e lo sforamento degli obiettivi di finanza pubblica”. “Siamo di fronte al fallimento della riforma Delrio?  – si è chiesto Perosino – e in questo caso di chi è la responsabilità? Chi garantirà i servizi essenziali al territorio e il personale per la loro erogazione?”

Al dibattito sono intervenuti la senatrice Manassero, l’onorevole Taricco, l’assessore regionale Valmaggia, l’onorevole Gribaudo, il consigliere regionale Allemanno, il sottosegretario Costa. Il vice presidente della Provincia Riu  ha dato anche lettura di un intervento del sottosegretario Olivero. Dal pubblico hanno parlato Franca Biglio, presidente Associazione Nazionale Piccoli Comuni,  Giampaolo Viale (Rsu Provincia), Alessandro Bertaina (segreteria provinciale Cisl), Alfio Arcidiacono (segreteria provinciale Cgil), Giampiero Grosso, Fabrizio Garis (Tutela Fauna Provincia), Filippo Manti (Scuole Edile) e il consigliere Milva Rinaudo.

L’assemblea ha approvato all’unanimità  un documento con il quale si invitano gli amministratori locali e i rappresentanti di Stato, Regione, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, l’ utenza scolastica e più in generale i cittadini interessati, a prendere coscienza delle criticità evidenziate che, in mancanza di modifica alla legge di stabilità, dal gennaio 2015 condurranno alla sospensione di servizi essenziali sul territorio, con gravi ripercussioni sull’economia locale ed un aggravamento della crisi occupazionale già in atto sul territorio. L’ordine del giorno chiede ai parlamentari cuneesi “di evidenziare presso il Governo le peculiarità del territorio della Provincia di Cuneo e di farsi portavoce delle gravi problematiche evidenziate, pretendendo una drastica riduzione dei tagli previsti al fine di ripristinare le indicazioni ed i contenuti individuati dalla legge Del Rio, con particolare riferimento alla garanzia dei servizi ai cittadini ed alla tutela dei livelli occupazionali funzionali al mantenimento degli stessi”. Alla Regione Piemonte si chiede, inoltre, la tempestiva definizione del processo di riordino delle funzioni a suo tempo trasferite a questa Provincia.

Nel ripercorrere i passaggi normativi che hanno portato alla situazione attuale, il presidente della Provincia Federico Borgna ha fatto riferimento alla legge n. 56 del 2014 (cd Legge Del Rio) che ha riordinato il sistema di governo di area vasta trasformando le Province in enti di secondo livello. Alle Province sono state assegnate le seguenti funzioni fondamentali: pianificazione territoriale, tutela e valorizzazione dell’ambiente, costruzione e gestione delle strade provinciali, programmazione provinciale della rete scolastica e gestione dell’edilizia scolastica, controllo fenomeni discriminatori e pari opportunità, amministrazione generale ed assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali. La Regione Piemonte, diversamente dalle altre Regioni Italiane, ha attuato nel tempo un più diffuso e generalizzato decentramento amministrativo delle proprie funzioni nei confronti della Provincia; e la stessa Regione, unitamente alla Provincia, sta procedendo alla mappatura delle funzioni e delle risorse a suo tempo trasferite al fine di procedere al riordino delle autonomie locali.

I problemi diventano urgenti di fronte al disegno di legge di stabilità 2015 che prevede un ulteriore taglio di tre miliardi di euro per il triennio 2015- 2017 sui bilanci delle Province. Lo stesso disegno di legge e il relativo emendamento prevede che per il personale provinciale non sarebbero più garantiti i livelli occupazionali necessari all’erogazione dei servizi, nonché la tutela delle professionalità e dei salari, compreso quello accessorio, così come invece previsto dalla legge 56/2014 e dai successivi accordi già sottoscritti in Conferenza Unificata e dal DPCM di attuazione. I tagli finanziari di oggi vanno ad aggiungersi alla serie di tagli lineari imposti alle Province italiane da parte dello Stato e delle Regioni dall’anno 2008 ad oggi, che per la Provincia di Cuneo rappresentano una riduzione di risorse pari a circa 40 milioni di euro.

Prosegue il documento: “La situazione che si delinea sui bilanci e sui servizi delle Province causerà dal gennaio 2015: insufficienza strutturale delle risorse proprie per finanziare le funzioni fondamentali; disequilibrio strutturale della situazione di bilancio con conseguente default degli equilibri di cassa e sforamento generalizzato degli obiettivi di finanza pubblica. La situazione così come evidenziata risulta assolutamente insostenibile per la Provincia di Cuneo e tale da non garantire i servizi essenziali ai cittadini. Nello scenario prospettato l’Amministrazione non può assumersi responsabilità per il fallimento del processo di riforma appena avviato ed in particolare per le gravi conseguenze che ne deriveranno per le comunità amministrate”.

Il documento sarà trasmesso al Prefetto di Cuneo, alla Procura della Repubblica di Cuneo, alla sezione regionale della Corte dei Conti di Torino, ai Sindaci dei Comuni della provincia, al Presidente della Regione Piemonte ed ai rappresentanti delle associazioni degli enti locali.

Alcune immagini del Consiglio provinciale

 

 

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