Consiglio provinciale, approvato il rendiconto di gestione. Indebitamento: 13 milioni di euro in meno rispetto al 2009
Gancia: “La nostra Provincia resta quella fiscalmente più competitiva su scala regionale, essendo l’unica per l’anno in corso con aliquota al venti per cento sull’Ipt e al 12,5 sull’Rca. Stiamo lavorando per conservare questo primato”
Cuneo Lunedì 26 marzo si è riunito il Consiglio provinciale. Con 16 voti favorevoli, 8 contrari e 2 astenuti l’assemblea ha approvato il rendiconto di gestione 2011.
“Il documento – ha dichiarato la presidente della Provincia, Gianna Gancia, nel corso di un’articolata analisi introduttiva – fotografa la situazione dell’Ente nel 2011: una fotografia non statica, ma che ben coglie le diverse azioni poste in campo, le politiche attive di incremento delle entrate provinciali e, soprattutto, le politiche di riduzione e riqualificazione delle spese correnti in continuità con la delibera della Giunta provinciale 217 con cui, sin dal 7 giugno 2010, l’esecutivo – primo in Italia – si dotava d’indirizzi stringenti, a soli 7 giorni dall’entrata in vigore del Decreto legge 78 del 31 maggio 2010. Una scelta sicuramente lungimirante, che non a caso è stata in qualche modo fatta propria da altri enti locali, cito ad esempio il Comune di Torino ancora nelle scorse settimane, per limitarci all’ultimo caso. Quel che è certo è che, in assenza di politiche attive di contenimento della spesa, l’equilibrio del bilancio sarebbe sicuramente stato compromesso dalle forti riduzioni dei trasferimenti operate dalle manovre finanziarie degli ultimi due anni”.
I dati: “L’analisi delle entrate evidenzia un andamento in linea con le previsioni ed un maggior gettito Ipt, pari a circa 2 milioni, conseguente alla soppressione della tariffa fissa per gli atti soggetti ad Iva. Sul fronte dei trasferimenti, l’Ente si è fatto carico delle minori risorse, pari a 3.770.000 euro conseguenti al D.L. 78/2010 nonché alle criticità del fondo unico regionale per il decentramento. L’indebitamento a fine 2011 si attestava a 178.807.344 euro, circa 13 milioni in meno rispetto ai valori 2009: una diminuzione che discende da minore ricorso all’accensione di mutui, ma anche da operazioni straordinarie di rimodulazione, deliberate da questo consiglio nell’esercizio 2011. La gestione dei residui attivi ha portato all’eliminazioni di partite, riconosciute insussistenti, pari a 7.383.320 euro. La spesa del personale ha scontato ulteriori diminuzioni, in linea con un percorso virtuoso avviato sin dal 2005. Il rapporto tra spesa del personale e spesa corrente è peraltro molto significativo: nonostante le azioni per l’appunto molto virtuose poste in campo rispetto al numeratore (la spesa del personale), la riduzione del denominatore a seguito dei minori trasferimenti fa sì che tale percentuale cresca negli ultimi due anni, attestandosi sopra il 21 per cento, a valori pur sempre lusinghieri nel panorama amministrativo. La gestione dei residui passivi ha portato all’eliminazione di partite, in quanto insussistenti, per complessivi 8.210.065 euro. Il grado di raggiungimento degli obiettivi gestionali è stato pari al 95,34 per cento. L’avanzo d’amministrazione al 31 dicembre 2011 risulta pari a 2.112.569 euro, di cui 1.317.481 euro, al netto quindi delle poste vincolate, viene oggi accantonato in attesa di definirne, con l’approvazione del previsionale, la miglior allocazione possibile. Sul fronte della spesa, ben si evidenziano gli effetti positivi del patto regionalizzato che ha consentito nel 2011 un miglioramento del saldo pari a circa 17 milioni di euro, con i benefici conseguenti in termini di pagamenti. Il patto di stabilità è stato pienamente rispettato”.
La gestione 2011 è stata, quindi, condizionata dai seguenti fattori: dal già citato Decreto legge 78/2010 convertito nella Legge 122/2010; dalle norme in materia di Patto di stabilità interno; dall’art. 77 bis c. 30 della Legge 133/08 che prevede la sospensione del potere degli enti locali di deliberare aumenti di tributi, addizionali, aliquote ovvero maggiorazioni di aliquote per il triennio, solo parzialmente modificata da giugno 2011 per quanto concerne la Rca; dalla drastica riduzione dei trasferimenti erariali; dall’incertezza nonché dalla riduzione dei trasferimenti regionali. Tutto ciò ha comportato la conseguente necessità di un forte contenimento della spesa corrente, frutto di una ulteriore e capillare rivisitazione di tutte le allocazioni sui diversi interventi, con particolare attenzione agli indirizzi già adottati dall’anno 2010, ovvero politiche attive di incremento delle entrate provinciali, politiche di riduzione e riqualificazione della spesa corrente. In particolare sono state perseguite le seguenti azioni positive: adeguamento degli stanziamenti con finanziamenti regionali e statali attribuiti ai Settori nei limiti delle somme già impegnate; rivisitazione del Piano delle dismissioni immobiliari finalizzando le risorse ricavate all’estinzione dei mutui in ammortamento e utilizzo prioritario dell’avanzo di amministrazione non vincolato; blocco, almeno temporaneo, di tutte le procedure di assunzione di personale a tempo indeterminato, determinato ed altre forme; rivisitazione dei contratti di servizio in essere; blocco nell’assegnazione di contributi di parte corrente e di parte capitale ad enti terzi, associazioni, fondazioni ed altri soggetti, ove non dovuti per legge; potenziamento azioni di controllo della spesa e dei costi sostenuti; ulteriore e capillare revisione straordinaria dei residui attivi e passivi; riduzione dello stock di indebitamento dell’ente. Le azioni così mirate hanno permesso il mantenimento sia degli equilibri di bilancio che il rispetto dei vincoli di cui al patto di stabilità interno per l’esercizio 2011.
“Chiudo – ha detto Gancia – con alcune riflessioni in vista del bilancio previsionale 2012. Il D.L. 78/2010 e 201/2011 si tradurranno nell’esercizio in corso in tagli strutturali pari a più di 9 milioni di euro, comprensivi dei 3.770.000 euro citati prima e già scontati nell’esercizio scorso. A ciò s’aggiungano le incertezze sul fondo unico regionale che potranno essere chiarite soltanto con l’approvazione del bilancio 2012 da parte della Regione Piemonte. La nostra Provincia resta quella fiscalmente più competitiva su scala regionale, essendo l’unica per l’anno in corso con aliquota venti per cento sull’Ipt e 12,5 sull’Rca. Stiamo lavorando per conservare questo primato, non perché vogliamo essere i primi a tutti i costi ma perché ritengo che, in questo momento storico nel quale rinunce s’hanno da fare, dobbiamo essere noi i primi a farle, e non i contribuenti, le aziende e le famiglie della nostra Provincia che giù stanno pagando un prezzo ingentissimo sull’altare del risanamento dei conti pubblici”.
Sul tema sono intervenuti i consiglieri Patrizia Manassero (Pd-Impegno civico), Marco Perosino (Pdl), Paolo Demarchi e Piermario Giordano (Lega Nord), Erio Ambrosino, Pio Giverso e Pierpaolo Varrone (Pd-Impegno civico), Angelo Rosso (Udc), Giovanna Zetti (Lista Costa). Alcune considerazioni conclusive del presidente Gancia: “Dico, a proposito dell’eliminazione delle Province, che la ragione d’essere di un ente locale non deve essere la spesa pubblica. Siamo in momento di crisi fortissima, mai negata. La descrizione fatta da molti economisti, non a caso, coincide con quella dell’allora ministro Tremonti. Rifiuto l’accusa di aver fatto pochi investimenti: abbiamo lavorato per avere interventi che speriamo di poter far partire a breve. Credo, però, che sia sminuente per una Provincia come questa avere sempre il cappello in mano: chiedo in merito una profonda riflessione bipartisan”. Il vice presidente Giuseppe Rossetto: “In ordine alle spese per investimento, rimarco che abbiamo 3.500 km di strade che necessitano di risorse per la manutenzione straordinaria e per la gestione ordinaria. A fronte del fabbisogno di questo patrimonio viario, la Provincia sconta il fatto di avere un numero di abitanti inferiore ad altri territori: il gettito fiscale, pertanto, è tale da non supplire al fabbisogno. Siamo l’amministrazione che si è trovata con i nodi al pettine: per legge non potevamo indebitarci ulteriormente. Vedo, comunque, che nel 2011 si è investito il doppio di quel che è arrivato in termini di entrate da trsferimento ed alienazioni”.
L’assemblea ha poi provveduto alla rielezione unanime (con 25 voti a favore) per il trienno 2012/2015 dei revisori dei conti in carica: Maria Jose Rodo (iscritta all’ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili della Provincia di Cuneo e nel registro dei Revisori Contabili ) in qualità di presidente, Paolo Delfino (iscritto all’albo dei Dottori Commercialisti ed al registro nazionale dei Revisori Contabili) e Mario Ferrero (iscritto all’ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili della Provincia di Cuneo e nel registro dei Revisori Contabili) in qualità di membri effettivi del Collegio di Revisori dei Conti della Provincia di Cuneo. Tra gli intervenuti Patrizia Manassero (Pd-Impegno civico) e Gianna Gancia: “Volevo far presente – ha detto la presidente – che è la prima volta di un revisore dei conti della Provincia donna. E’ un passo in avanti”.