Fiera del Bue Grasso, la gualdrappa alla Provincia
Omaggiata alla presidente Gancia da delegazione carrucese
Cuneo Mercoledì 29 febbraio la presidente della Provincia, Gianna Gancia, ha ricevuto in omaggio una gran fascia, realizzata appositamente in ricordo dell’edizione 2011 della Fiera del Bue Grasso. La delegazione carrucese ricevuta in Provincia era composta dal sindaco di Carrù, Stefania Ieriti, accompagnata da Barbara Barbero Rosso, titolare della sartoria che si occupa del confezionamento di gualdrappe, gran fasce e fasce, assieme al pittore Bruno Bianco.
“Ho particolarmente gradito l’omaggio – ha dichiarato la presidente Gancia – perché si tratta di una testimonianza viva di una delle manifestazioni maggiormente rappresentative del panorama cuneese. Le gualdrappe sono, poi, segno tangibile di un sofisticato artigianato locale: una produzione a chilometro zero, capace di realizzare pezzi unici, di elevata qualità. Ho partecipato alla 101esima edizione della Fiera, che è stata, come ogni anno, espressione di una cultura e di un mondo produttivo fatto di tradizioni ed cura dei dettagli”.
La Fiera Nazionale del Bue Grasso di Carrù è evento storico nato nel lontano 1910 per volontà dell’Amministrazione Comunale e del Comizio Agrario di Mondovì, al fine di rimediare alla carenza di animali da macello, nel tentativo di arginare l’aumento dei costi della carne. Le origini dell’appuntamento si fanno, però, risalire indietro nel tempo fino al 1473, mentre l’ufficializzazione della Fiera si deve, ad inizio 1600, al duca Vittorio Amedeo I.
La gran fascia donata alla presidente della Provincia riproduce quelle tradizionalmente abbinate ai capi premiati durante la manifestazione: ciascuna gualdrappa accompagna l’animale cui viene assegnata e rappresenta certificato di autenticità ed, insieme, garanzia di qualità per il consumatore. Viene, infatti, custodita gelosamente dalla macelleria che ne acquista la carne. Si tratta di pezzi unici, confezionati a mano dalla sartoria Barbero Rosso: superata la prima fase di taglio ed applicazione di nastri, bordure e frange, i tessuti vengono sottoposti alla pittura da parte dell’artista Bruno Bianco. Tornano, quindi, in sartoria per l’ultimazione.
“Una commistione artistica che – spiegano la presidente Gancia ed il sindaco Ieriti – ne caratterizza l’unicità, sinonimo di un mondo artigianale ed agricolo capace di grande generosità e professionalità elevata. Per questo resta fondamentale la valorizzazione del patrimonio zootecnico locale e della razza piemontese che è vanto del territorio”.