Danni dei ghiri ai noccioleti: incontro in Provincia

Con produttori ed associazioni di categoria. L’assessore Isaia: “Presto un piano di controllo provinciale”

Cuneo In materia di contrasto ai danni prodotti dalle popolazioni dei ghiri ai noccioleti della Granda, la Provincia – nell’arco delle prossime settimane – recependo le indicazioni dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), chiederà all’Istituto stesso l’approvazione del piano di controllo del ghiro che prevede il coinvolgimento diretto delle aziende agricole mediante l’utilizzo delle gabbie di cattura. In questo modo – in linea con il sistema attuato per il contenimento dei corvidi – le aziende, previa autorizzazione della Provincia, potranno poi impiegare le gabbie per la cattura dei ghiri. Un gruppo di lavoro costituito da tecnici di Provincia, Atc ed associazioni di categoria provvederà poi alla raccolta dei dati sul territorio così da adempiere alla verifica delle effettive ricadute della campagna di contenimento, in vista di una successiva estensione degli interventi.

Questi, in sintesi, i risultati del tavolo di lavoro svoltosi in Provincia mercoledì 9 febbraio: all’incontro, presieduto dall’assessore provinciale alla Tutela delal fauna Stefano Isaia e dal dirigente Paolo Balocco, hanno preso parte rappresentanti dell’Ispra, del Cerigefas (Centro ricerca gestione fauna selvatica), di Regione, Comunità Montane ed enti locali, organizzazioni agricole e sindacali, organizzazioni di produttori corilicoli e Atc, oltre ad esponenti del Comitato Langa e Alta Langa per la tutela del patrimonio individuale e collettivo dei prodotti agricoli, che vengono in gran parte distrutti da animali selvatici fuori controllo.

“La Provincia – ha spiegato Isaia – crede fermamente nella necessità di un intervento concreto per quanto riguarda la situazione venuta a crearsi dal 2006 in seguito alla diffusioni delle popolazioni di ghiri, con conseguenti danni alle produzioni di nocciole. Il problema è sentito e va risolto in fretta, in modo da assicurare una risposta efficace e tempestiva ad agricoltori e territorio. Per questo, sono fondamentali rapidità di azione e collaborazione di tutti gli attori coinvolti”.

Nel 2009 la Provincia aveva commissionato al Cerigefas uno studio approfondito su alcune realtà agricole a campione, teso a verificare l’entità e l’incidenza dei danni prodotti dai roditori. Proprio l’analisi sul campo ha permesso di evidenziare alcune componenti, quali l’inefficacia dei deterrenti di natura chimica e la difficile applicabilità, per la stessa morfologia territoriale, di reti e gabbie. Negli ultimi anni si è poi tentato di porre rimedio all’eccessiva proliferazione dei roditori anche con il reinserimento di rapaci notturni sul territorio.

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