Autostrada Cuneo-Asti, il presidente Borgna: “Ora basta, è ora di finirla”
La protesta, guidata dal presidente della Provincia, è ripartita da Cherasco con tutti i sindaci, amministratori e rappresentanti di categoria e proseguirà nelle prossime settimane
Cuneo – “Credo che il nostro territorio abbia già pagato un prezzo sufficientemente alto per la mancanza di questa infrastruttura. Mancano nove chilometri, c’è la strada per finirli e basta semplicemente procedere. Troppo alto il prezzo in termini di qualità dell’ambiente, di inquinamento, di insicurezza sulla circolazione stradale, oltre a quello che pagano le nostre imprese di 100 milioni di euro all’anno di extra costi per la mancanza di questi nove chilometri. Ora basta, è ora di finirla”.
Così il presidente della Provincia, Federico Borgna, è intervenuto al sit-in che si è svolto martedì 26 febbraio alle 8.30 a Roreto di Cherasco, in cima alla salita del Bergoglio per chiedere al Governo, insieme ai sindaci del territorio, ai consiglieri provinciali, ai rappresentanti delle categorie produttive e alle organizzazioni sindacali, il completamento del tratto mancante, interrotto oltre il casello di Cherasco dal 2012. Il punto di ritrovo non è stato casuale perche, proprio a causa del mancato completamento dell’autostrada, la salita Bergoglio viene percorsa quotidianamente da circa 16 mila veicoli al giorno, di cui circa il 15% sono mezzi pesanti, con conseguenti ripercussioni negative sulla viabilità locale e sulla sicurezza dell’infrastruttura provinciale.
All’appello di Borgna si è unito quello dei sindaci di Cherasco, Claudio Bogetti e di Bra, Bruna Sibille: “Questo territorio oggi chiede certezze, vuole concludere l’autostrada e farlo in fretta. La storia dell’Asti-Cuneo è allucinante. A Roma ci avevano dato garanzie che ci sarebbe stato a breve l’incontro con il concessionario. Ora, cinque mesi dopo e in vista di questa manifestazione, è saltata fuori un’ipotesi di cui non si conoscono tempi e dettagli. Il Governo sia chiaro e si spieghi. E’ in gioco la vitalità di questo territorio che dà tanto e riceve pochissimo”. “Nell’ambito della procedura iniziata con l’Unione Europea – ha aggiunto l’assessore regionale Francesco Balocco – c’era anche la possibilità, accanto alla realizzazione dell’opera, di portare a casa le opere di completamento, che con questa ipotesi è saltata”. Luca Crosetto del Patto per lo Sviluppo: “E’ l’unico modo civile che abbiamo per protestare. Le imprese non hanno più tempo tant’è che alcune aziende di logistica stanno valutando di andarsene da qui”. Per Ferruccio Dardanello della Camera di Commercio “Questa barzelletta che fa ridere l’Italia deve finire, senza autostrada le nostre ambizioni di competitività sono finite”. Unanime la voce di protesta delle categorie produttive, in particolare dei rappresentanti delle associazioni di autotrasportatori con Aldo Caranta di Confartigianato Trasporti, Alberto Giaccardi del Fai e Guido Rossi di Astra Cuneo: “Ci sentiamo carnefici e vittime allo stesso tempo perché con i nostri camion siamo causa di disagio per tanti, ma allo stesso tempo subiamo anche noi i disagi di percorsi lunghi e pericolosi”. Al termine l’intervento di Giuliano Viglione, presidente dell’Associazione Commercianti e referente dell’associazione “Langhe Roero. Tavolo delle Autonomie per il Territorio: “Oggi siamo in tanti a protestare. Tutto sommato chiediamo solo sei chilometri di autostradada perchè tre ci sono già grazie alla tangenziale di Alba, si tratta solo di completare l’opera ed è un problema di tutti i cittadini, non solo degli amministratori”.
“Qui oggi non ci sono carnefici, ma solo vittime” – ha precisato Borgna, ricordando le condizioni in cui vivono molte persone tra fumo, rumori e traffico. “Speriamo che la nostra voce arrivi a Roma. Siamo amministratori del territorio e ci muoviamo con spirito istituzionale rivendicando quello che è un credito della provincia di Cuneo verso lo Stato italiano. Non facciamo una battaglia di bandiera, né campagna elettorale pro o contro nessuno. Stiamo semplicemente alzando un grido da un territorio che si è stufato di aspettare e che chiede risposte concrete”.
Dal 1° marzo la protesta proseguirà con un presidio permanente davanti al palazzo della Prefettura di Cuneo tutti i giorni dalle 9 alle 20 fino al 25 marzo. Quindi, si trasferirà a Roma martedì 26 marzo davanti alla sede del ministero delle Infrastrutture.
Carla Vallauri – Uff. Stampa Provincia
Alcune immagini della protesta a Cherasco (foto Uff. Stampa Provincia)