Via libera all’accordo tra Province e Regione per il riordino delle funzioni amministrative

Borgna: “Credo che sia un buon accordo che ci consente di svolgere i servizi e limitare  gli esuberi di personale”.

L'intervento in Consiglio provinciale del presidente Borgna (foto Uff. Stampa)

L’intervento in Consiglio provinciale del presidente Borgna (foto Uff. Stampa)

Cuneo – Il Consiglio provinciale convocato d’urgenza per giovedì 12 novembre ha approvato all’unanimità la bozza di accordo tra la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino e le Province Piemontesi che definisce quali saranno le funzioni, le competenze e i criteri adottati per la riorganizzazione delle Province. 

“Credo che sia un buon accordo – ha commentato il presidente Federico Borgna – che mette chiarezza nelle funzioni amministrative in capo agli enti locali, ci consente di svolgere i servizi e di limitare o quasi eliminare gli esuberi del nostro personale”.

Il documento definisce il contingente di personale da trasferire per le funzioni riallocate in capo alla regione, quello per le funzioni confermate o delegate alle Province e ancora per le funzioni trasversali. Vengono chiariti gli incarichi e i criteri per l’individuazione del personale da assegnare alle attività. L’accordo dovrebbe permettere di non fermare i servizi e di non perdere posti di lavoro. Il futuro della nuova Provincia dipenderà, comunque,  dalla Legge di Stabilità in via di approvazione perchè le risorse finora assegnate non sono sufficienti a svolgere i servizi. L’accordo sarà firmato la prossima settimana a Torino.

I lavori sono proseguiti con l’approvazione della deliberazione sugli indirizzi relativi alla concessione dei diritti demaniali esclusivi di pesca di cui alla legge regionale del 2006 per il quinquennio 2016-2020. Come ha precisato il consigliere delegato Roberto Colombero: “Si tratta di una delibera d’indirizzo frutto di un lavoro condiviso per ridurre del 10% la base d’asta così da tenere in considerazione le difficoltà espresse dalle associazioni di pesca (sulle quali la crisi ha fatto sentire le sue conseguenze) e poi rimodulare i lotti per riequilibrare gli incassi”.

Un’altra immagine del Consiglio provinciale del 12 novembre 2015

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