Crisi Gec di Cuneo, resta difficile la situazione occupazionale
Incontro in Provincia nei giorni scorsi per i lavoratori che rischiano di perdere il lavoro
Cuneo Si è concluso con l’impegno a rivedersi a breve termine (fine novembre/inizio dicembre) il tavolo di crisi per l’azienda Gec (Gestione delle esazioni convenzionate) spa di Cuneo convocato nei giorni scorsi in Provincia dal presidente Federico Borgna per analizzare la situazione occupazionale degli 87 lavoratori a seguito della messa in liquidazione dell’azienda. Erano presenti il liquidatore Enrico Stasi, l’assessore al Lavoro del Comune Maria Gabriella Aragno, le segreterie sindacali provinciali del settore commercio e bancario, oltre ai rappresentati delle banche consociate (Cassa di Risparmio di Fossano spa, Cassa di Risparmio di Saluzzo spa, Cassa di Risparmio di Savigliano spa, Banca d’Alba, Cassa Rurale ed Artigiana di Boves, BCC Pianfei e Rocca de’ Baldi e Banca Alpi Marittime, Banco di Credito Azzoaglio spa) che posseggono il 99% delle azioni dell’ufficio tributi. Assenti soltanto i rappresentanti della Banca Regionale Europea spa e della Cassa di Risparmio di Bra spa.
La crisi della Gec spa è cominciata nel 2012 con l’arresto dei vertici aziendali per turbativa d’asta, concussione e corruzione a cui ha fatto seguito il mancato rinnovo dell’appalto regionale sulla Tassa automobilistica, attività che rappresentava una parte importante del lavoro dell’azienda. Unanimi le manifestazioni di solidarietà espresse, anche con presidii pubblici, a favore dei lavoratori che rischiano di perdere il posto. Oltre a cercare di aprire spazi occupazionali nelle aziende bancarie, il presidente della Provincia Borgna si è impegnato a contattare Confindustria e Confcommercio per cercare altre imprese disponibili ad assumere personale.