La Provincia di Cuneo a fianco della resistenza iraniana
Importante mobilitazione al convegno di Cuneo con la dissidente Faridé Rahimi. La presidente della Provincia, Gianna Gancia: «Non possiamo voltare la faccia». L’assessora Anna Mantini annuncia un ordine del giorno.
Cuneo “Ai molti che mi hanno chiesto perché la Provincia di Cuneo, con tutti i problemi che ha, debba occuparsi di quelli dell’Iran, ho risposto che la libertà degli altri è la nostra libertà. Non possiamo voltare la faccia di fronte a quello che sta accadendo in Iran, perché non ci può essere dialogo e crescita civile, senza libertà. E mai come in questo caso è strategico il ruolo delle donne, che sanno essere solidali e libere, al di là della militanza politica e degli interessi di bandiera. Sono orgogliosa dell’impegno attivo dimostrato dalle donne di Granda”.
L’intervento della presidente della Provincia, Gianna Gancia, ha concluso il convegno “Iran e donne, regime o libertà? Una storia che ci riguarda”, che venerdì scorso ha gremito di partecipanti la Sala B della Provincia. Un’iniziativa di forte impatto documentario, organizzata dalle associazioni “Donne per la Granda”, “Libere!” (il sodalizio delle donne italiane a sostegno della Resistenza iraniana) e Anpi (partigiani) di Cuneo, con il patrocinio della Provincia e della Città di Cuneo. Ospite d’onore la responsabile della Commissione dei diritti delle donne iraniane del Consiglio nazionale della Resistenza iraniana, Faridé Rahimi, che ha catalizzato l’attenzione con una toccante testimonianza sulla feroce repressione in atto nel suo Paese, lanciando l’appello per la salvezza dei sette ostaggi ancora nelle mani del regime, dopo il massacro al campo di Ashraf di poche settimane fa (documentato in sala da un filmato amatoriale inedito), che ha visto lo sterminio di una cinquantina di persone inermi.
Rahimi ha risposto alle numerose domande dei presenti, tratteggiando il volto della Resistenza, che vede in prima linea proprio le donne, non a caso alla guida del Consiglio nazionale della Resistenza con Maryam Rajavi, di stanza a Parigi. Un’istanza immediatamente accolta dall’assessora provinciale alle Pari opportunità, Anna Mantini, moderatrice dell’incontro, che ha promesso la presentazione a breve di un apposito ordine del giorno provinciale per invocare il rispetto dei diritti universali in Iran.
Nikzat Khosro, presidente dell’associazione Medici iraniani in Italia, e Enrica Giordano presidente di “Libere!” in precedenza avevano inquadrato il tema del regime e della dissidenza in Iran, non concedendo alcuna “attenuante” all’attuale neo presidente Hassan Rohani, considerato, secondo loro a torto, un “moderato”, così come lo fu all’epoca il suo predecessore Mohammad Kathami, in realtà non diverso dagli altri gerarchi del potere teocratico del Paese.
La storia partigiana e la forza delle donne della provincia di Cuneo sono state richiamate dalla presidente dell’Anpi Cuneo, Ughetta Biancotto, e dalla presidente di “Donne per la Granda”, Giovanna Tealdi, secondo le quali nessuna lotta è vana, quando c’è di mezzo la libertà e il rispetto dei diritti umani. La serata si è conclusa con la “merenda sinoira” a base di specialità tipiche offerte dalle donne iraniane e dalla proiezione del film “La lunga strada” sulla storia della Resistenza iraniana.
Alcune immagini del convegno