Domenica 24 febbraio apre la stagione di pesca

Per pescare nelle acque cuneesi è necessaria licenza o permesso giornaliero di pesca

Immagine di repertorio (foto Archivio Provincia)

Immagine di repertorio (foto Archivio Provincia)

Cuneo Domenica 24 febbraio apre la stagione di pesca in tutte le acque della Granda, ad eccezione dei laghi e bacini montani al di sopra dei mille metri dove l’apertura della pesca inizierà domenica 2 giugno. La stagione, che si concluderà il 6 ottobre prossimo, riapre confermando le disposizioni di legge che riguardano la licenza, gli attrezzi e i sistemi di pesca, la quantità e le misure del pesce pescato, i periodi di divieto.

“Con la riapertura della stagione di pesca – dicono la presidente della Provincia Gianna Gancia e l’assessore Stefano Isaia – riparte un’attività che coinvolge circa 18 mila appassionati in provincia di Cuneo e che rappresenta anche un modo per apprezzare e tutelare il nostro ambiente naturale, in gran parte ancora incontaminato, che tanti ci invidiano. Auguriamo, quindi, a tutti i pescatori una stagione proficua di soddisfazioni, nel rispetto dei nostri torrenti, dei laghi e bacini montani e nella salvaguardia della fauna ittica”.

Per l’esercizio della pesca nelle acque della provincia di Cuneo è necessario munirsi di licenza o di permesso giornaliero. La licenza è di tre tipi, a seconda dei soggetti che la utilizzano: di tipo “A” rilasciata chi esercita la pesca di mestiere e può quindi, da pescatore professionista, utilizzare attrezzi di grande cattura come le reti; di tipo “B” che autorizza il pescatore dilettante all’esercizio della pesca con la canna, con o senza mulinello, e con la bilancia; di tipo “D” che autorizza gli stranieri all’esercizio della pesca dilettantistica con le stesse modalità previste per i pescatori muniti di licenza di pesca tipo “B” ma per soli tre mesi. Per i residenti in Regione Piemonte costituisce licenza di pesca la ricevuta del versamento unico delle tasse e sopratasse pesca regionali su cui sono riportati i dati anagrafici del pescatore. Per l’anno 2013 il versamento della tassa di concessione regionale ammonta a 22,72 euro; la licenza ha validità 365 giorni dalla data del versamento e deve essere accompagnata, in caso di controllo, da un documento di identità valido. Sono previste esenzioni dal pagamento delle tasse e soprattasse per i cittadini italiani minori di anni 14 o con persone handicap che potranno esercitare la pesca sul territorio piemontese semplicemente con il documento di identità valido che attesti il diritto all’esenzione.

Esiste poi il permesso temporaneo giornaliero di pesca valido per una sola giornata e nei corsi d’acqua liberi, fermo restando l’obbligo del pagamento degli ulteriori oneri nelle acque soggette a gestione regolamentata . Non è stato  modificato il quantitativo numerico dei pesci che si possono pescare che varia in base alle specie, così come restano confermate le  misure minime per alcune specie pescabili. Confermato il divieto di pesca al temolo su tutto il territorio provinciale sino al 31 dicembre 2014, così come vietata è la pesca all’anguilla su tutto il territorio regionale sino all’approvazione di un piano di gestione regionale.

Per la salvaguardia della fauna ittica durante i periodi di riproduzione per le varie specie ittiche sono previsti sul territorio della provincia di Cuneo periodi di divieto di pesca a singole specie in relazione, ad esempio, alla tutela del periodo di riproduzione dei salmonidi o di altre specie (agone, alborella, barbo, barbo canino, bondella, carpa, cavedano, coregone, luccio, pesce persico reale, savetta, tinca , trote e salmerini). Altre specie non pescabili in tutte le acque regionali sono lampreda padana, storione comune, storione cobice, cobite mascherato e gambero di fiume autoctono.

Nelle acque soggette a diritti esclusivi di pesca gestite direttamente dalla Provincia, la pesca è vietata nei martedì e mercoledì non festivi, fatta eccezione per i Laghi blu in alta Val Varaita (apertura domenica 2 giugno) e la zona “no kill”. Sono previste, nei prossimi mesi, alcune semine di trotelle nei corsi d’acqua a gestione della Provincia, ente al quale è affidata anche la vigilanza sulla pesca e l’accertamento delle relative infrazioni, oltre agli ufficiali, sottufficiali e guardie del Corpo forestale dello Stato, al personale di vigilanza delle aree protette nazionali, regionali e provinciali, e a coloro ai quali la legge riconosce la qualifica di ufficiali o di agenti di polizia giudiziaria. Le Province possono affidare la vigilanza anche ai soggetti con funzione di guardia ittica volontaria, cioè volontari delle organizzazioni piscatorie riconosciute e guardie ecologiche volontarie. Si ricorda inoltre che le Province esercitano le funzioni relative alle gestione delle sanzioni amministrative ai sensi della L. 689/81 svolgendo il relativo contenzioso e che i proventi derivanti dalle sanzioni sono introitati e impiegati per interventi sulla fauna acquatica. Altre informazioni sulla classificazione delle acque provinciali, le zone di ripopolamento ittico, gli attrezzi di pesca consentiti, i bacini di pesca privati e i laghetti di pesca sportiva sono disponibili sul sito internet della Provincia di Cuneo www.provincia.cuneo.it/tutela-flora-fauna-caccia-pesca/pesca oppure contattando il Settore Tutela Flora e Fauna della Provincia, via Massimo D’Azeglio 4 a Cuneo (telefono 0171-445365/445302).

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