Via libera ai progetti definitivi per frane a Neviglie, Camo e Paesana per oltre 1 milione di euro
Per i danni causati dagli eventi atmosferici del marzo 2011 e per il rischio idrogeologico
Cuneo – La Giunta provinciale ha approvato martedì 13 novembre tre progetti definitivi per altrettanti lavori di sistemazione stradale per frane causate dagli eventi atmosferici del marzo 2011. Il via libera riguarda interventi per un ammontare totale di 1.068.000 euro in tre località della Granda.
Il primo riguarda Neviglie e, in particolare, il ripristino della sede stradale provinciale n. 51 mediante opere di sostegno e drenaggio per una spesa complessiva di 847.000 euro, finanziata dalla Regione Piemonte. Si tratta di realizzare un muro di sostegno su pali a valle della strada, così da ricostruire il corpo stradale e proteggerlo dall’erosione del rio che passa a valle della strada. Sono previsti anche alcuni interventi di drenaggio per risolvere il problema delle infiltrazioni d’acqua. Il secondo intervento è sulla strada provinciale 190, tra Mango e Camo e riguarda opere di sostegno e regimazione acque per un totale di 100 mila euro. I lavori si riferiscono alla realizzazione di un tratto di muro di circa 30 metri che sarà raccordato con una scogliera alla scarpata esistente e il ripristino del piano stradale. Infine, il terzo intervento riguarda la provinciale 269 nel tronco Erasca-San Lorenzo di Pratoguglielmo, nel comune di Paesana, per una cifra di 121 mila euro. Sarà costruita una scogliera in corrispondenza di una frana, oltre alla realizzazione di un nuovo attraversamento stradale e al ripristino degli scoli.
“Ancora interventi sulla viabilità provinciale – spiegano la presidente Gianna Gancia e il vice presidente e assessore alla Viabilità Giuseppe Rossetto – per la messa in sicurezza di una territorio fragile che, ad ogni pesante nubifragio o alluvione, risente di gravi conseguenze. I lavori rientrano nel programma delle opere provinciali, con fondi regionali che sono immediatamente spendibili senza alcun vincolo del patto di stabilità”.