Micronidi,baby parking e servizi alla prima infanzia: incontro in Provincia
Convocato dall’assessora provinciale alle Pari opportunità e alla Semplificazione amministrativa Anna Mantini per favorire un confronto sul nuovo disegno di legge regionale sui servizi alla prima infanzia
Cuneo Conciliare i tempi di vita e di lavoro per le famiglie che hanno bambini piccoli. Per rispondere a questa esigenza e migliorare i servizi per l’infanzia, anche in piccole realtà urbane, si è riunito in Provincia nei giorni scorsi un tavolo tecnico con le parti interessate ed enti gestori. Scopo dell’incontro conoscere le eventuali criticità e proporre modifiche migliorative al nuovo disegno di legge sui servizi alla prima infanzia, in discussione in Regione.
Al tavolo, convocato dall’assessora provinciale alle Pari opportunità e alla Semplificazione amministrativa Anna Mantini su mandato della presidente Gianna Gancia, erano presenti i rappresentanti dei maggiori Comuni (Alba, Bra, Cuneo, Fossano e Mondovì), i referenti della vigilanza dell’Asl Cn 1 e 2, i rappresentanti di categoria Cna, Confcooperative e Lega Coop. Tra i vari soggetti si è concordata la possibilità di elaborare una proposta comune di modifica al disegno di legge regionale “Disciplina del sistema dei servizi socio-educativi per la prima infanzia”. La Regione sta, infatti, predisponendo una proposta di legge per riorganizzare il sistema dei servizi alla prima infanzia, ipotizzando una pluralità di offerte, flessibili e differenziate, idonee a rispondere in modo adeguato ai bambini e alle loro famiglie. Nell’ultimo triennio i posti disponibili nei servizi per la prima infanzia sull’intero territorio regionale sono cresciuti di oltre il 38%, collocando il Piemonte, con i suoi 23.121 posti, tra le prime regioni in Italia come offerta di servizi per la prima infanzia.
“Il disegno di legge arriva dopo 36 anni dalla precedente legge regionale e numerosi cambiamenti sociali – ha commentato l’assessora Mantini -, così come le nuove e differenti esigenze delle famiglie e delle donne, in particolare, per concretizzare una politica di conciliazione delle responsabilità familiari e della vita lavorativa. Ci auguriamo che questo confronto possa servire ad evidenziare esigenze e problematiche a cui dare risposte concrete e soprattutto efficaci, nell’ambito di un lavoro d’equipe che vede coinvolti soggetti pubblici e privati che si occupano, a vario titolo, di prima infanzia”.
Nel corso del dibattito si è parlato dell’intero sistema regionale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia che si articolano in quattro ambiti: servizi primari (nido d’infanzia, micro-nido, nido aziendale, sezione primavera); servizi integrativi (nido in famiglia, centro per bambini, centro bambini e famiglie); servizi sperimentali; servizi ricreativi.
I servizi primari sono rivolti a bambini da 3 mesi a 3 anni. I nidi d’infanzia accolgono bambini a tempo pieno ed a tempo parziale flessibile garantendo il servizio di mensa e riposo, i micro-nido sono strutture più piccole, mentre i nidi aziendali sono collocati all’interno dell’azienda per i figli dei dipendenti dell’impresa o delle imprese di riferimento. La sezione primavera accoglie bambini un po’ più grandi, tra i 24 a 36 mesi, offrendo un servizio socio-educativo integrativo a quelli indicati in precedenza, secondo il principio della continuità educativa.
I servizi integrativi offrono risposte flessibili e differenziate alle esigenze delle famiglie e dei bambini e possono essere realizzati, ad integrazione dei servizi primari, con caratteristiche educative, ludiche culturali e di aggregazione sociale. Rientra in questa fascia il nido in famiglia inserito in un contesto ambientale e sociale di tipo familiare, rivolto ai bambini da 3 mesi a 3 anni e gestito da un genitore adeguatamente formato. C’è poi il Centro per bambini che svolge attività di custodia attraverso figure professionali qualificate per poche ore al giorno e non in modo continuativo. Cosa diversa dal Centro bambini e famiglie che accoglie bambini fino ai 6 anni di età insieme ai loro genitori o adulti accompagnatori, organizzato per attività di carattere ludico-educativo.
I servizi sperimentali sono servizi socio-educativi non alternativi ai servizi primari e integrativi, disciplinati e istituiti dai Comuni singoli o associati, al fine di rispondere ad esigenze educative dei bambini e ai bisogni differenziati delle famiglie. I servizi ricreativi offrono ai bambini opportunità educative e formative, nonché occasioni di gioco e socializzazione, attraverso la realizzazione di laboratori e incontri.
Il tavolo provinciale si riunirà nuovamente nelle prossime settimane per valutare e mettere insieme le proposte pervenute dai vari ambiti socio-educativi.