Sicurezza stradale: in calo il numero dei morti, 50 nel 2011
E’ il più basso dato dei morti per incidenti stradali dal 2000 ad oggi
Cuneo Maggiori controlli stradale, limiti di velocità, interventi per migliorare la viabilità, maggior consapevolezza del pericolo e quindi più prudenza. Sono tante le ragioni che possono aver concorso a far diminuire il numero degli incidenti stradali, ma soprattutto dei morti. Il 2011 si chiude con 50 morti sulle strade della Granda, un dato pesante, ma il più basso degli ultimi dodici anni, dal 2000 ad oggi.
La presidente Gianna Gancia: “Il minor numero di vittime della strada di sempre: una vittoria, senza dubbio, se raffrontata alle oltre cento vittime annue che ancora pochi anni fa pesavano come un macigno sulla nostra coscienza collettiva. Un risultato però al quale non rassegnarci mai, se pensiamo che al di là del dato statistico e dietro questo freddo numero ci sono altrettante tragedie, altrettante vite spezzate, famiglie disperate, drammi irreversibili. Mi sento d’esprimere un ringraziamento sincero a tutti coloro che hanno contribuito al miglioramento: alle forze dell’ordine, certo, ma anche al mondo della scuola, al volontariato e alla società in genere che nella nostra provincia hanno favorito il crescere d’una nuova coscienza civile. Per lunghi anni la nostra comunità ha avuto tassi di mortalità pressoché doppi rispetto alla media nazionale. Oggi s’inverte la rotta. Bisogna andare avanti su questa strada, per estirpare dalla radice questa piaga disumana”.
I dati sulla mortalità stradale nella Granda dal 2000 ad oggi hanno superato i triste primato dei 1.000 morti in dodici anni. Le vittime sono state 122 nel 2000, 115 nel 2001, 116 nel 2002 e 2003, 105 nel 2004, 83 nel 2005, 71 nel 2006, 78 nel 2007, 72 nel 2008, 59 nel 2009 e 68 nel 2010. Il bilancio delle vittime a fine 2011 conta 50 morti (4 i decessi nel mese di dicembre): si tratta del dato più basso degli ultimi dodici anni. Tra le cause principali delle morti su strada in Granda ci sono l’estensione geografica del territorio e l’assenza di grandi centri, causa di spostamenti per lavoro, salute, istruzione, divertimento. Prevenzione e repressione sono gli strumenti per combattere il fenomeno, oltre agli interventi sulla viabilità, con adeguamenti delle intersezioni, realizzazione di piste ciclabili, potenziamento della segnaletica, interventi con asfalti ad alta rugosità.