Trasferimento Alpitour: confronto in Provincia e presto un tavolo di crisi
Il presidente Gancia e l’assessore Blengini hanno incontrato una delegazione sindacale e di lavoratori
Cuneo Un incontro nei prossimi giorni tra la presidente della Provincia Gianna Gancia e Daniel Winteler, amministratore delegato Alpitour World e l’apertura del tavolo di crisi in Provincia martedì 27 settembre per affrontare il problema dell’annunciato trasferimento dei 300 lavoratori Alpitour da Cuneo a Torino in una nuova sede. Sono questi i primi risultati concreti del confronto avvenuto giovedì pomeriggio 15 settembre tra le istituzioni (Provincia e Comune), delegati sindacali (Cgil e Cisl) e lavoratori del più grosso tour operator italiano, nato a Cuneo 64 anni fa.
La delocalizzazione completa, prevista entro un anno ma già prossima all’avvio, è stato annunciata due giorni fa dai vertici dell’azienda come investimento per rafforzare il gruppo e ha colto di sorpresa i dipendenti di cui due terzi sono donne, molte con contratti part time.
“Questa è un’azienda sana, nata da cuneesi e che rappresenta un patrimonio per tutti noi – ha detto la presidente Gancia. La situazione che si è venuta a creare è pesante soprattutto per le donne lavoratrici e siamo qui per testimoniarvi il nostro sostegno e la nostra vicinanza. Non sarà una battaglia facile ma si deve combattere per mantenere a Cuneo i posti di lavoro, perchè altrimenti sarebbe una sconfitta per tutti, anche politica. Non ci arrenderemo, siamo decisi ad andare avanti in una massima collaborazione tra le istituzioni con il Comune”.
Accanto al presidente Gancia è intervenuta, oltre all’assessore provinciale al Lavoro Pietro Blengini, una delegazione del Comune di Cuneo composta dal vice sindaco Giancarlo Boselli, dal presidente del Consiglio comunale Beppe Tassone, dai consiglieri comunali Patrizia Manassero e Fabio Panero, la rappresentanza sindacale con Marco Ricciardi (Cgil), Loredana Sasia (Filcams Cgil), Enrico Solavagione (Fisascat Cisl), Massimiliano Campana (Cisl), Angelo Cavallotti (Rsa Filcams Cgil) e un gruppo di sei dipendenti Alpitour. Ad attendere all’esterno un centinaio di lavoratori, tra cui tante donne con i figli.