Dal 27 al 29 settembre la XII Scuola di alta formazione
“La crisi dell’Italia liberale (1921-1924). Stato, governo e partiti da Giolitti a Mussolini”
Cuneo “La crisi dell’Italia liberale (1921-1924). Stato, governo e partiti da Giolitti a Mussolini” sarà il titolo della XII Scuola di alta formazione, diretta dal professor Aldo Alessandro Mola. Il calendario prevede tre giornate di studio, dal 27 al 29 settembre, tra Cavour, Saluzzo e Dronero. Si ripete così l’annuale appuntamento promosso dal Centro Europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato e dal Comune di Cavour (Torino), con l’egida della Provincia di Cuneo e in collaborazione con l’Istituto italiano per gli Studi filosofici, l’Ufficio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, l’Archivio centrale dello Stato, il Centro Studi piemontesi, l’Associazione ex Allievi della “Nunziatella”, l’Associazione di Studi sul Saluzzese, il Comitato di Cuneo dell’Istituto per la Storia del Risorgimento. L’iniziativa conta poi sul sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e si propone di rispondere ai seguenti quesiti: settant’anni dopo “Nascita e avvento del Fascismo” di Angelo Tasca, il dibattito sull’insediamento del governo Mussolini (1 novembre 1922) torna al punto di partenza: “invasione degli Hyksos”, rivoluzione o rivelazione di un male oscuro, consustanziale all’unificazione nazionale? Responsabile del trauma fu la sola dirigenza liberale o (come ora si ripete) vi ebbero parte cattolici e socialcomunisti, poi fondatori della democrazia repubblicana? Quale ruolo ebbero la Corona, le Forze armate, gli apparati dello Stato e la politica estera?L’apertura dei lavori è fissata per le 10,30 di lunedì 27 settembre, presso l’abbazia di Santa Maria di Cavour; seguirà (ore 12) l’inaugurazione della locale sede del Centro Giolitti. Alle 17,30, nei locali della Cassa di Risparmio di Saluzzo, è prevista la presentazione di “Giovanni Giolitti, Il carteggio, 1877-1906, 1906-1928”, a cura di Aldo Mola e Aldo Ricci, con prefazione di Francesco Cossiga. Moderatore sarà il presidente della Fondazione Crs, Giovanni Rabbia; interverranno il caposervizio del Quirinale Tito Lucrezio Rizzo e il capo dell’Ufficio storico dello Stato Maggiore dell’esercito, colonnello Antonino Zarcone.