Salone del Gusto, edizione all’insegna delle tipicità locali
Mellano: “Dalla promozione dell’agricoltura il futuro occupazionale della Granda”. Allo stand di Provincia e Cciaa la visita del presidente Cota
Cuneo Con ospiti provenienti da 160 paesi del mondo e un afflusso record di visitatori, il Salone del Gusto 2010 ha confermato Torino Lingotto nel ruolo di vetrina privilegiata per le tipicità locali, capace di dare vita a scambi e confronti tra contadini e artigiani, grandi cultori dell’enogastronomia e semplici neofiti. Il padiglione allestito da Provincia e Camera di Commercio di Cuneo, in collaborazione con il Centro estero Alpi del Mare, ha raccolto ben 17 consorzi di produttori, da tempo impegnati nella salvaguardia e valorizzazione di realtà della terra di Granda. Si tratta dei sodalizi di tutela della carne razza Piemontese, del peperone Cuneo, della patata della Bisalta e dell’alta valle Belbo, delle mele di valle Bronda e di Torriana, della nocciola Piemonte Igp, del porro di Cervere, del cappone di Morozzo, dei “ramassin” del Monviso, del genepì occitano, dei formaggi Bra e Toma del Piemonte, del prosciutto Cuneo e della chiocciola di Borgo San Dalmazzo, dei vini doc Colline Saluzzesi, oltre all’associazione produttori suini presente con il salame cotto Piemonte, il salame crudo e il prosciutto. Gli espositori hanno ricevuto, nella giornata di sabato 23 ottobre, la visita del presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. “L’idea di realizzare un’area comune dedicata ad una collettiva di realtà locali, agevolandone la partecipazione all’appuntamento, si è dimostrata efficace: elevata – spiega l’assessore provinciale all’Agricoltura, Roberto Mellano – è stata l’adesione di produttori e visitatori al padiglione cuneese, segno del favore crescente acquisito dai prodotti enogastronomici. Proprio il Salone del Gusto rappresenta occasione annuale per ricordare come, attraverso la promozione e la tutela dei saperi del territorio e le conseguenti ricadute in termini turistici, passi il futuro occupazionale delle nuove generazioni, importante in tempo di crisi. A Slow Food, Regione e Città di Torino, va quindi il plauso delle istituzioni e dei consorzi per l’organizzazione e la gestione dell’evento”.