Protocollo per l’anticipazione della cassa in deroga
Firmato in Provincia con Fondazione Crc, Ubi banca, Cgil, Cisl e Uil
Cuneo Mercoledì 3 marzo, in Provincia, è stato firmato il protocollo d’intesa per l’anticipazione della cassa integrazione in deroga ai lavoratori di imprese in crisi tra Provincia, Fondazione Crc, Ubi Banca per Banca regionale europea, Cgil, Cisl e Uil. “Quello di oggi – hanno dichiarato il presidente della Provincia e l’assessore provinciale al Lavoro – è un atto importante per la Granda, che consente di dare risposta all’emergenza occupazionale di un tessuto produttivo locale caratterizzato da un’elevata frammentazione in piccole e micro aziende operative nel campo dell’industria e dell’artigianato. Cresce il numero delle imprese interessate dalla cassa in deroga che, complice la situazione economica particolarmente difficile, non sono in grado di anticipare il trattamento ai lavoratori. La richieste hanno fatto registrare un incremento negli ultimi 12 mesi, salendo dalle 1.500 domande del 2008 alle 9.500 del 2009. Un ringraziamento va alla Fondazione Crc e ad Ubi Banca per aver risposto all’appello della Provincia e al personale dell’ente che ha provveduto alla definizione dei dettagli”. L’importo massimo mensile per i lavoratori a tempo pieno sarà pari a 750 euro per un massimo di 4.500 euro in caso di esaurimento da parte dell’azienda dei periodi di integrazione salariale effettivamente accessibili. L’importo massimo ammonta a 3 mila euro per i datori di lavoro che non possono accedere alla cassa integrazione ai sensi della normativa vigente, non possono usufruire delle sospensioni dal lavoro o ne hanno già interamente usufruito. L’accordo impegna la Provincia a sostenere metà degli oneri economici derivanti dall’anticipo, la parte restante sarà a carico della Fondazione Crc. Il nuovo protocollo integra l’accordo generale già approvato con delibera della Giunta provinciale del 22 maggio 2007. Restano in vigore i protocolli per l’anticipazione per la cassa integrazione straordinaria che prevedono una suddivisione degli oneri tra Provincia (1/3), Fondazione Crc (1/3) e Comune (1/3). “Si tratta – concludono presidente ed assessore – di una testimonianza di autentica vicinanza ai problemi del mondo del lavoro che merita continuità”.