Cantieri di lavoro per inoccupati, disoccupati in cerca di impiego, soggetti sottoposti a misure restrittive: continua nel 2011 l’impegno della Provincia
Definite le linee per l’assegnazione di contributi regionali. Gancia e Blengini: “Al reinserimento sul mercato si affianca lo svolgimento di attività socialmente utili”
Cuneo Continua, anche per il 2011, l’impegno della Provincia a favore dell’inserimento lavorativo di inoccupati, disoccupati in cerca di impiego e soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà personale. La Giunta di corso Nizza validerà i progetti di cantieri di lavoro, presentati su autocandidatura da Comuni, Comunità montane, ed organismi di diritto pubblico, fissando la compartecipazione provinciale nella misura del 10% dell’indennità giornaliera.
“Il provvedimento – commentano il presidente della Provincia Gianna Gancia e l’assessore al Lavoro Pietro Blengini – garantisce continuità al progetto di sostegno all’occupazione sul territorio. Viene in questo modo agevolato l’inserimento sul mercato di lavoratori disagiati o in situazione di particolare difficoltà. Duplice il beneficio: all’ingresso temporaneo sul mercato del lavoro di soggetti appartenenti alle categorie deboli, si affianca infatti l’esecuzione di attività socialmente utili, mirate alla reintegrazione sociale di quanti scontano una pena detentiva”.
L’autorizzazione ai progetti sarà concessa nei limiti delle risorse regionali attribuite alla Provincia di Cuneo che ammontano a 327.771 euro e a 182.322 euro, per finanziamenti dei costi dell’indennità giornaliera destinata a ciascun lavoratore e alla formazione professionale, unitamente ad azioni di orientamento e consulenza.
La quota di indennità giornaliera è finanziabile con contributi regionali per un ammontare massimo pari al 50%: la restante parte sarà ripartita tra Provincia ed enti utilizzatori.
“L’assegnazione dei contributi – conclude Blengini – rappresenta, inoltre, un valido sostegno alle amministrazioni locali per l’attivazione di progetti e di iniziative di interesse per le comunità locali”.