Pubblicata l’Annata agraria 2013 e commerciale 2014

Sul sito della Provincia  l’andamento sulle produzioni agricole della Granda

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Immagine di repertorio (foto archivio Provincia)

Cuneo Luci ed ombre sull’annata agraria 2013 e commerciale 2013-2014 che si è appena conclusa. La Provincia  pubblica sul sito dell’ente  (http://www.provincia.cuneo.it/agricoltura/statistiche-agrarie) l’opuscolo sull’ annata che si presenta positiva in termini produttivi, ma con molte sfaccettature diverse per quanto riguarda i prezzi alla produzione.

“Dall’analisi di tutti i dati – commenta la presidente Gianna Gancia – emerge il ruolo strategico dell’ente Provincia che ha liquidato più di 150 milioni di euro sulle misure del Prs. Si tratta di fondi che arrivano alle aziende agricole dall’Unione Europea non come contributo “a pioggia”, ma per progetti precisi di ristrutturazione e lavori di adeguamento delle aziende agricole, per migliorarnee la competitività a livello internazionale. Su 22 mila aziende, sono state circa 4.000 quelle che ne hanno potuto beneficiare e molti interventi sono stati rivolti ai progetti dei giovani agricoltori sotto i 40 anni. Credo sia importante sostenere le idee dei giovani che diversificano su colture diverse, nuove tecnologie e strumentazioni.  Nella sfida alla globalizzazione resta comunque importante l’impegno a tutelare e valorizzare i nostri prodotti tipici, secondo una logica di tracciabilità che ne garantisca la salubrità per i consumatori. L’agricoltura si conferma il settore primario, indispensabile alla nostra sopravvivenza e, allo stesso tempo, il settore in piena evoluzione e trasformazione”.

Nel corso del 2013 diminuiscono nel cuneese le superfici investite a colture cerealicole che nel complesso sono pari a 80.639 ettari (-4,6% rispetto al 2012). Aumentano lievemente gli investimenti (+0,4%) dei cereali autunno-vernini (+1,8% frumento tenero, -5,3% orzo, -55,9% frumento duro), mentre diminuiscono in maniera consistente (-6,9%) quelli dei cereali primaverili-estivi (mais -7,1%, avena -10,2%). Risultato produttivo nel complesso positivo +5,5%, fatta eccezione per una diminuzione nella produzione del frumento del -4,5%. Sul fronte delle quotazioni di mercato i prezzi alla produzione delle principali coltivazioni cerealicole sono risultate in calo rispetto quelle della precedente campagna commerciale (-29,7% sorgo, -21,3% avena, -20,5% frumento, -19,9% mais da granella, – 7,0% frumento duro).

Continuano, poi, a diminuire gli investimenti delle superfici a coltivazioni industriali ( -6%). A fronte di un incremento per il colza (+45,4%) ed il mantenimento delle superfici a soia (-0,5%), si registrano cali consistenti per pomodoro da industria (-23,4%) e girasole (-54,1%). Negativi anche i prezzi medi, in diminuzione del -20,5% per il girasole e -15,1% per la soia.

Per tutte le coltivazioni permanenti emerge un recupero nelle produzioni del +23,8% rispetto a quelle registrate nel 2012. La vite da vino recupera il calo del 2012, dovuto alla siccità, aumentando la produzione del +13,1%. Ottima qualità per le uve e in generale è stato riconfermato l’aumento dei prezzi delle uve e dei vini cuneesi. Nel settore frutticolo dopo un 2012 penalizzato dalle gelate invernali, l’andamento meteorologico del 2013 ha consentito un recupero produttivo di tutte le coltivazioni (actinidia +195,8%, susino +78,9%, nettarine +21,1%, pere +18,8%, pesco +16,5%) e una sostanziale tenuta per il melo. La campagna commerciale della frutta estiva 2013 è risultata remunerativa con prezzi medi in aumento del +41,7% per le albicocche,+35,9% susine, +27,8% pesche, +21,1% nettarine. La frutta autunnale, fatta eccezione per le pere (+3,5%), ha registrato un calo dei prezzi del -4,3% per l’actinidia e -1,0% per le mele. Positivo l’andamento produttivo e commerciale per il nocciolo rispettivamente in aumento del +3,6% e +14,9%.

Per quanto riguarda il settore zootecnico si riduce la consistenza di bovini (-2,0%), si mantiene pressoché invariata la consistenza avicola (-0,5%) e cunicola, mentre aumenta il patrimonio di ovini (+11,5%), equini (+10,3%), struzzi (+8,3%), suini (+1,4%) e bufalini (+1,1%). Il prezzi alla stalla del latte sono aumentati nel 2013 del +7,6%, mentre le quotazioni della carne bovina si è mantenuta sugli stessi livelli di quelli già poco remunerativi della precedente annata con una leggera rivalutazione per il comparto della razza piemontese. Il 2013 è stato abbastanza soddisfacente per la suinicoltura: tutte le categorie, seppur lievemente, hanno mostrato il segno più rispetto all’anno precedente in particolare nel secondo semestre, mentre nel primo semestre il prezzo è rimasto decisamente più basso. Il mercato delle carni avicole,come da alcuni anni, continua a dimostrarsi attivo con riflessi positivi sui prezzi attestati su valori più alti, come media, a quelli del 2012 (+13,5%). Il mercato delle uova, si è dimostrato al di sotto rispetto a quello del 2012 che aveva raggiunto quotazioni molto alte (-2,4%). Il mercato cunicolo, pur assumendo un ruolo di nicchia è stato nel complesso positivo (+4,4%) anche se ha subito la concorrenza nel periodo estivo di immissioni sul nostro mercato di prodotto estero.

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