Commemorate le vittime della deportazione nazista

Durante la seduta minuto di silenzio anche per il Giorno del Ricordo

Cuneo L’intervento del vice presidente Giulio Ambroggio sul Giorno della Memoria ha inaugurato la seduta di lunedì 8 marzo del Consiglio provinciale. “Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa aprirono cancelli di Auschwitz, le truppe alleate nell’avanzata in Europa trovarono numerosi campi di concentramento e documentarono gli orrori della deportazione. Ancora oggi gli storici cercano una risposta all’antisemitismo. Carattere dominante della Shoah è la decisione a tavolino della distruzione di una popolazione in quanto tale: 6 milioni di ebrei furono uccisi, la comunità di Saluzzo interamente distrutta. L’impegno ad evitare il ripetersi di tragedie analoghe non è stato mantenuto, basti pensare alla recente guerra in Jugoslavia. Dobbiamo continuare a lavorare, ciascuno nel suo ruolo, per costruire una società sempre più tollerante: a questo scopo è indispensabile capire le ragioni dell’altro e, allo stesso tempo, continuare a tenere vivo il ricordo”. La seduta è poi proseguita con la commemorazione, da parte del presidente del Consiglio provinciale Giorgio Bergesio, del Giorno del Ricordo, istituito con legge del 30 marzo 2004 e dedicato alla memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo che nel dopoguerra allontanò quasi tutti gli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia e della più complessa vicenda del confine orientale. “Oggi – ha spiegato Bergesio – ricordiamo anche un’altra pagina altrettanto tragica della storia italiana ed ugualmente dolorosa per la popolazione coinvolta, tanto da essere celebrata ogni anno il 10 febbraio. A più di sessant’anni di distanza il numero dei morti è ancora indefinito: la storia rievoca il rastrellamento, la deportazione e l’uccisione di migliaia di persone nel periodo compreso tra l’autunno del 43, subito dopo l’armistizio, e il 1947. Occasione di riscatto e allo stesso tempo monito per il futuro, il Giorno del Ricordo costituisce quindi un riconoscimento per le vittime e i congiunti degli infoibati, ma è anche momento di riconciliazione nazionale e di presa di coscienza per le nuove generazioni”. A questo proposito l’Istituto storico della Resistenza di Cuneo ha organizzato, in collaborazione con la Provincia e il Comune, un duplice appuntamento che si è svolto il 10 febbraio. “L’auspicio – ha concluso Bergesio – è che gli incontri e le iniziative costituiscano tappa fondamentale nel percorso di tutela dei valori irrinunciabili della libertà e dei diritti umani”. L’assemblea ha osservato un minuto di silenzio in ricordo di tutte le vittime.

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