Gancia: “Lavoriamo tutti uniti su una soluzione congiunta che eviti sprechi, per dimezzare il costo iniziale previsto. Noi amministratori della Granda di questo ci facciamo carico, Roma però faccia la sua parte: l’economia cuneese non può più aspettare”

Presentata nuova ipotesi per la variante di Demonte, lungo la statale 21

Il tavolo dell'incontro

Cuneo Una soluzione condivisa e funzionale dal punto di vista dei trasporti, ma decisamente più economica per l’attesa variante di Demonte, Aisone e Vinadio, lungo la statale 21 del Colle della Maddalena: questo l’argomento del tavolo che lunedì 1 febbraio, a Demonte, ha visto riuniti Provincia, Anas, parlamentari e rappresentanti del territorio. “Come amministratori locali – spiega il presidente della Provincia, Gianna Gancia – ci facciamo carico dello studio di una soluzione congiunta ed unitaria per evitare sprechi di denaro pubblico, dimezzando il costo iniziale dell’opera. Roma però faccia la sua parte: l’economia cuneese non può più aspettare”. Il presidente Gancia ribadisce inoltre l’impegno per l’adeguamento della statale 21, prioritario come l’ultimazione dell’Asti-Cuneo e la prosecuzione dell’iter per il raddoppio del Tenda: “L’incontro di oggi – dichiara – è stato occasione di confronto, utile per inquadrare il problema insieme alle sue complessità, sia tecniche sia finanziarie. Il tentativo di ridurre i costi permette un duplice ordine di considerazioni: consente infatti un meno difficile reperimento del finanziamento per la realizzazione dell’opera. Inoltre sempre di soldi dei contribuenti si tratta, che meritano rispetto in ogni occasione e ancora di più in tempi, come questi, di crisi per le finanze pubbliche e private”. La soluzione, rappresentata dall’Anas su sollecito del presidente Gancia, consentirebbe un risparmio netto: 35 milioni e 700 mila euro per la circonvallazione di Demonte a fronte dei 76.034.480 previsti dal preliminare attualmente approvato dalla conferenza dei servizi nell’agosto 2007. La variante prevede una sola galleria di circa 500 metri sottostante il monte Podio, invece delle due originarie, e un viadotto di circa 350 metri. Un’ipotesi progettuale che, estesa anche ad Aisone e Vinadio, consentirebbe di dimezzare i costi complessivi dell’opera. Nei prossimi giorni saranno attivati sopralluoghi congiunti da parte di Anas, uffici tecnici della Provincia e dei Comuni interessati per la stesura della progettazione preliminare. Seguiranno la conferenza dei servizi, poi la progettazione definitiva. Tra i temi sollevati nel corso dell’incontro anche la realizzazione di un’area destinata all’installazione di catene per i mezzi pesanti nel territorio del Comune di Vinadio, il completamento con terza corsia del percorso alternativo che permetterà agli autoarticolati in salita di evitare il centro di Demonte tramite la provinciale 337 e la situazione del trasporto pesante in genere. Sul tema l’assessore provinciale Roberto Russo: “Risale ai giorni scorsi l’incontro con i rappresentanti del Dipartimento francese dell’Alta Provenza in vista di una revisione delle autorizzazioni e dei permessi di transito ai mezzi pesanti sulla direttrice internazionale. L’obiettivo è coniugare la tutela dell’economia e delle aziende territoriali con la salvaguardia della valle Stura”. Erano presenti, oltre al presidente Gancia e all’assessore provinciale ai Trasporti Russo, l’on. Giuseppe Menardi, il consigliere regionale Giorgio Ferraris, Guido Rossi per Astra (Associazione trasportatori), i sindaci di Demonte Mario Bertoldi, Aisone Marisa Degioanni e Vinadio Angelo Giverso, il presidente della Comunità montana Valle Stura e consigliere provinciale Pierpaolo Varrone. Per l’Anas il Capo Compartimento della Viabilità per il Piemonte Raffaele Celia, il dirigente dei Lavori straordinari per il Comparto di Torino Valter Bortolan e Carmelina Furfaro dell’ufficio progetti.

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