Gabbie contro l’eccessiva presenza di ghiri in Alta Langa
Cuneo – Il problema dell’eccessiva presenza di ghiri che affligge i produttori di nocciole in Alta Langa è stato affrontato giovedì 23 giugno a Bossolasco nel corso di un incontro organizzato dalla Provincia. Erano presenti, oltre all’assessore provinciale alla Caccia Stefano Isaia, l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto e il consigliere regionale Federico Gregorio. Presenti anche il presidente del Comitato di difesa dai ghiri Giuseppe Molinari e alcuni rappresentanti dei coricoltori della zona Atc Cn 5 Alta Langa di Cortemilia. La Provincia ha dato inizio alla distribuzione di 2.000 gabbie per catturare i roditori ed evitare che danneggino le coltivazioni della zona causando gravi danni sulla produzione della pregiata nocciola igp “tonda gentile di Langa”. Al momento sono già pervenute 199 richieste di gabbie da parte degli operatori.
“La Provincia – ha spiegato Isaia – è convinta che serva un intervento concreto per quanto riguarda la situazione venuta a crearsi negli ultimi anni in seguito alla diffusioni delle popolazioni di ghiri, con conseguenti danni alle produzioni di nocciole. Il problema è sentito e va risolto in fretta, in modo da assicurare una risposta efficace e tempestiva ad agricoltori e territorio. Per questo, sono fondamentali rapidità di azione e collaborazione di tutti gli attori coinvolti”.
Per contrastare i danni prodotti dai ghiri ai noccioleti della Granda, la Provincia ha ottenuto dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) l’approvazione del piano di controllo del ghiro che prevede il coinvolgimento diretto delle aziende agricole mediante l’utilizzo delle gabbie di cattura. In questo modo – in linea con il sistema attuato per il contenimento dei corvidi – le aziende, previa autorizzazione della Provincia, possono poi impiegare le gabbie per la cattura dei ghiri. Un gruppo di lavoro costituito da tecnici di Provincia, Atc ed associazioni di categoria provvederà poi alla raccolta dei dati sul territorio così da adempiere alla verifica delle effettive ricadute della campagna di contenimento, in vista di una successiva estensione degli interventi.