Gancia: “Una battaglia per la civiltà garantire alle donne la scelta del parto indolore, tramite anestesia epidurale”
Documento approvato all’unanimità. Le opinioni degli assessori Anna Mantini e Licia Viscusi e delle consigliere Patrizia Manassero e Giovanna Zetti
Cuneo L’attivazione nelle strutture ospedaliere regionali della pratica del parto indolore, tramite anestesia epidurale, è al centro di un ordine del giorno fortemente voluto dal presidente della Giunta provinciale, Gianna Gancia, e promosso di concerto con il presidente del Consiglio, Giorgio Bergesio. Il documento è stato approvato con votazione unanime dal Consiglio provinciale.
“In un momento così delicato e fondamentale della vita, quale è il parto – dichiara Gancia –, va garantito alle donne il diritto di scegliere una pratica che assicuri un controllo efficace del dolore, nel massimo della sicurezza propria e del nascituro. Si tratta di una battaglia per la civiltà che mi vede personalmente impegnata. Abbiamo avuto incontri con la Regione finalizzati a garantire attenzione ai ruoli professionali e ad assicurare alle donne un’informazione adeguata. E’ opportuno, inoltre, sensibilizzare il personale medico, come è importante la creazione di un protocollo condiviso con la Regione”.
La metodica dell’analgesia epidurale è, ad oggi, ristretta al 16% degli ospedali italiani. In Piemonte l’applicazione risulta limitata ad un esiguo numero di strutture.
“In Granda – continua il presidente Gancia – solo l’ospedale di Cuneo garantisce tale prestazione. Sono dati che fanno riflettere. Basti pensare come in Paesi quali Gran Bretagna e Francia, invece, l’anestesia epidurale viene utilizzata dal 70% delle partorienti, con un ulteriore incremento fino al 90% negli Stati Uniti. Vorrei sollecitare tutti coloro che hanno il potere di attivare questa metodologia”.
“Condivido e sostengo questa iniziativa – ha ribadito l’assessore Anna Mantini-. In veste di consigliere provinciale, durante il precedente mandato aveva già proposto un analogo ordine del giorno sull’argomento, poi approvato all’unanimità. Il documento aveva contribuito all’istituzione della procedura al Santa Croce di Cuneo, su base volontaria. Ricordo, inoltre, che l’Italia ha un primato sui cesarei, oltre il doppio della quota massima raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità, con costi per il sistema sanitario nazionale ben più elevati rispetto all’espletamento dei parti naturali con analgesia epidurale”.
D’accordo anche l’assessore Licia Viscusi:
“Sono favorevole – ha spiegato – all’estensione del parto indolore anche agli altri ospedali del territorio, nell’ottica della garanzia del diritto di scelta per tutte le partorienti”.
Sull’argomento l’opinione della consigliera Patrizia Manassero (Pd-Impegno civico) che ha dichiarato:
“Ribadisco come ormai da anni le donne stiano portando avanti questa lotta, al fine di vedere assicurata la possibilità di usufruire, al momento del parto, delle nuove soluzioni farmacologiche che permettono la riduzione del dolore, senza ricorrere a pratiche più invasive quali il parto cesareo. Speriamo che l’approvazione di questo documento favorisca l’estensione della pratica anche ad altri ospedali. Come auspichiamo che in questo momento di tagli questo servizio possa essere mantenuto e non penalizzato”.
Giovanna Zetti (Lista Costa):
“Importante garantire alle donne il diritto di scelta in un momento così particolare e sentito della loro esistenza, quale è il parto. Ben venga, quindi, l’attivazione di una pratica che può consentire alla madre di vivere con pienezza e in totale coscienza l’esperienza del parto”.
La discussione in aula ha, inoltre, fatto registrare gli interventi favorevoli di Paolo Demarchi (Lega Nord) e Fabio Di Stefano (Idv).
L’ordine del giorno fa riferimento al documento approvato in materia dalla Commissione nazionale Lea nell’ottobre 2006 e finalizzato a definire i criteri del servizio di anestesia in ostetricia. Sollecita, quindi, il presidente della Regione a garantire: l’attivazione sull’intero territorio regionale di servizi idonei all’applicazione della suddetta metodologia; l’adozione di strumenti informativi dedicati alle gestanti; lo stanziamento di risorse finanziarie e umane mirate ad assicurare la prosecuzione anche in futuro dell’attività agli ospedali che già praticano l’analgesia epidurale. Sollecita, inoltre, il Governo, di concerto con le Regioni, a monitorare la diffusione e a promuovere il diritto al parto naturale e senza dolore; impegna il presidente della Provincia e la Giunta a sensibilizzare i direttori generali delle Asl e delle Aso della Granda.