Giornata nazionale della Montagna nelle due Frabose
Alla manifestazione del 14 dicembre è intervenuto il presidente Robaldo
Cuneo – La Giornata nazionale della Montagna de 13 e 14 dicembre ha scelto quest’anno come sua sede il Piemonte e in particolare la provincia di Cuneo. A fare gli onori di casa sono state le due Frabose nel comprensorio del Mondolé dove, sabato mattina, è intervenuto anche il presidente della Provincia Luca Robaldo.
L’iniziativa è promossa ogni anno dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie, nell’ambito delle proprie attività istituzionali. La scelta della Granda è avvenuta attraverso un bando pubblico, per trasferire sul territorio le iniziative che si erano sempre svolte a Roma. E arriva dopo le ambientazioni a Edolo in Lombardia, Scanno e Villalago in Abruzzo. All’evento era presente il ministro Roberto Calderoli.
Tanti gli argomenti messi a tema, dal territorio alla neve, dallo sport e turismo all’ambiente come offerta del Piemonte e del Cuneese, ma ance la presentazione di un “libro bianco” sulla montagna su dati e possibili scenari e soluzioni pre un futuro sostenibile della montagna.
“Nel mio intervento – spiega Robaldo – ho parlato della crisi e dei problemi della montagna da un lato, ma dall’altro lato delle potenzialità della montagna per un territorio come il Piemonte e, in particolare, la provincia di Cuneo, auspicando anche la riforma delle Province proprio per dare maggiore vigore e slancio ai servizi per chi abita le “terre alte” e contrastare lo spopolamento. Penso infatti che la montagna non sia un museo né un territorio da preservare come oggetto statico, ma piuttosto un ambiente vivo, dinamico, che richiede interventi strutturali, visione strategica e impegno concreto. Queste sono le caratteristiche che dovrebbero contraddistinguere l’impegno degli amministratori locali e, con umiltà, ci auguriamo che siano anche quelle di chi legifera su montagna e “montanità”. Perché per noi la montagna non significa solo Alpi, ma anche tutti quei comuni sopra i 600 metri di altitudine, che rappresentano la metà del nostro territorio. Come Provincia abbiamo individuato tre punti essenziali: una governance territoriale per i piccoli comuni montani con popolazione in calo rafforzando le Unioni Montane; il presidio del territorio e il mantenimento dei servizi essenziali, come gli esercizi commerciali; servizi di trasporto o di comunicazione telefonica e digitale anche per le zone di montagna”.
Carla Vallauri – Uff. Comunicazione Provincia