Autunno, stagione di funghi. Le regole per la raccolta.

La materia è di competenza regionale che stabiisce le quote di pagamento. Attenzione agli infortuni.

La raccolta dei funghi in autunno

Cuneo – Autunno, stagione di funghi. Ricordiamo che la raccolta dei funghi è regolamentata in Piemonte dalla legge regionale 24 del 17 dicembre 2007 “Norme per la raccolta dei funghi epigei”. In base a questa legge chiunque voglia raccogliere funghi sul territorio provinciale o regionale deve munirsi di titolo per la raccolta che è costituito dalla ricevuta di versamento della quota stabilita annualmente dalla Regione Piemonte a favore di una delle Unioni Montane di Comuni o una delle Unioni collinari di Comuni della provincia di Cuneo oppure ad un ente di gestione delle Aree Protette regionali e può avere validità diverse, da giornaliera a triennale. Le Unioni Montane e Collinari di Comuni possono rilasciare, ai residenti sul proprio territorio ed al costo ridotto al massimo di un terzo rispetto a quello stabilito dalla Regione, titoli per la raccolta annuale di funghi, ma validi solo nel territorio dell’Unione.

La raccolta è consentita in tutti i giorni della settimana. Anche per il 2020 gli importi dei contributi (in base alla durata di validità) sono: 5 euro per il titolo per la raccolta con validità giornaliera; 10 euro con validità settimanale; 30 euro con validità annuale (scadenza 31 dicembre 2020); 60 euro per la raccolta con validità biennale (scadenza fine dicembre 2021) e 90 euro con validità triennale (scadenza 31 dicembre 2022). La ricevuta del versamento, accompagnata da un documento di identità, deve essere esibita alla richiesta del personale addetto alla vigilanza (guardie provinciali, carabinieri forestali, guardie volontarie ecologiche, altri agenti). Sono esonerati dal possesso del titolo per la raccolta, nel rispetto di tutte le altre regole per la raccolta dei funghi epigei, i minori di anni 14 accompagnati, fino ad un massimo di due, da un maggiorenne in possesso di titolo per la raccolta valido.

Il titolo per la raccolta non è necessario nei seguenti casi: raccolta dei chiodini o famigliola buona (Armillariella mellea), prataioli (Agaricus campestris, Agaricus macrosporus), specie diverse del genere Morchella, gambe secche (Marasmius oreades), orecchione (Pleurotus ostreatus), coprino chiomato (Coprinus comatus) e mazza di tamburo (Macrolepiota procera). Anche per la raccolta di queste specie valgono, comunque, le regole previste per gli altri tipi di funghi (luoghi, modalità di raccolta, quantità ecc…).I proprietari o i coltivatori dei fondi possono raccogliere i funghi senza limiti di quantitativi giornalieri. Tutti gli altri possono raccogliere al massimo 3 kg di funghi al giorno a testa. Non è consentita la raccolta dell’Amanita caesarea (Ovulo buono) allo stato chiuso.

I funghi non si possono raccogliere nei castagneti coltivati per la raccolta del frutto, pascolati o falciati, nei terreni di pertinenza degli immobili ad uso abitativo, nelle aree protette e in quelle interdette per motivi selvicolturali o di particolare pregio naturalistico e scientifico.  Sono previste sanzioni amministrative per chi non rispetta le disposizioni previste dalla normativa nazionale e regionale. Nel caso esistano dubbi sulla commestibilità dei funghi raccolti, si raccomanda ai raccoglitori l’utilizzo della consulenza gratuita degli ispettorati micologici istituiti presso le Asl. Anche la commercializzazione dei funghi è normata dal regolamento nazionale e i funghi destinati alla vendita sono soggetti al controllo sanitario dei servizi ispettivi micologici attivati presso le Asl. Per tutte le altre informazioni consultare il sito della Provincia www.provincia.cuneo.it.

Quando si va per funghi è bene ricordare alcune regole basilari per evitare infortuni e per rendere le operazioni di ricerca e soccorso più rapide. Abbigliamento e calzature devono essere adeguati ed è anche importante controllare le previsioni. Infine, è fondamentale che chi parte alla ricerca di funghi lasci detto a qualcuno dove prevede di recarsi perché non sempre il telefono cellulare è raggiunto dal segnale. Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha sviluppato anche un’applicazione per smartphone, Georesq (www.wp.georesq.it) che grazie alla tecnologia gps presente in tutti i telefoni cellulari recenti è in grado di tracciare l’utente anche al di fuori della copertura dati.

 

Ufficio Stampa Provincia

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