Lettera dell’Upi (Unione Province d’Italia) al Governo per segnalare le difficoltà delle Province

Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera. Calo delle entrate tributarie legate al mercato dell’auto non supportato da risorse finanziarie adeguate.

Stemma della Provincia di Cuneo (ph. Vallauri – Uff. Stampa)

Cuneo – Con una lettera indirizzata al Governo l’Unione Province d’Italia (Upi), a firma del suo presidente Michele de Pascale, ha segnalato tutte le difficoltà in cui si dibattono le Province italiane, compresa quella di Cuneo. Di seguito il testo della comunicazione inviata al Ministro dell’Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti, al Sottosegretario Ministero Economia e Finanze Sandra Savino, al Ragioniere generale dello Stato Biagio Mazzotta, all’Ispettore Capo Igepa – Rgs Salvatore Bilardo.

“Le rappresento quanto già delineato da questa Associazione in sede di audizione presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato, per la trattazione dei disegni di legge di revisione della legge n. 56/14, circa la necessità che tale revisione sia accompagnata da provvedimenti che rafforzino le Province dal punto di vista delle risorse finanziarie e del personale. Ciò anche in riferimento alla certificazione, operata alla Ctfs (Commissione Tecnica per i Fabbisogni Standard), del gap tra le entrate proprie standardizzate (come calcolate con riferimento all’anno 2019) e il fabbisogno standard e il contributo alla finanza pubblica, pari a -842 milioni di euro.

Nello specifico, a livello congiunturale, nell’anno 2022 le Province hanno registrato una preoccupante riduzione di entrate proprie tributarie derivanti dal gettito dell’imposta Rcauto e dell’imposta provinciale di trascrizione (Ipt), che rappresentano praticamente l’80% delle entrate correnti proprie del comparto. Tale riduzione, confermata dai dati ufficiali che il Mef utilizza per la certificazione del fondo Covid che dovrà essere formalizzata dagli enti locali entro il prossimo mese di maggio, ammonta complessivamente a 255 milioni in meno registrati nel 2022 rispetto all’anno 2019 per le sole Province delle Regioni a statuto ordinario e a Statuto speciale (escluse quindi tutte le Città Metropolitane).

Il 2019 è stato preso a riferimento quale anno pre-pandemia, e non ancora condizionato dall’incremento dei costi dei materiali e dei costi energetici ed anche, come sopra detto, anno con riferimento al quale sono state calcolate le entrate standardizzate delle Province. La riduzione delle entrate correlate al mercato automobilistico è stata affrontata nel maggio scorso, con l’art. 41, comma 1, del decreto legge n. 50 del 2022, assegnando a tutte le Province e Città metropolitane un fondo annuale per il periodo 2022-2024 di soli 20 milioni di euro (a fronte di una riduzione del gettito 2021 rispetto al 2019 attestata complessivamente di 225 milioni di euro); alla sola Città metropolitana di Roma, al comma 2, invece si assegnano 60 milioni di euro per ciascun anno del triennio indicato a fronte di una riduzione attestata per lo stesso periodo di 43 milioni.

E’ di tutta evidenza che già nel 2022 è stato sottovalutato l’impatto che il calo delle entrate tributarie legate al mercato automobilistico – che si sta comunque consolidando negli ultimi mesi – ha avuto e avrà sulla capacità degli enti di erogare i servizi connessi alle funzioni fondamentali. Tale diminuzione di risorse rappresenta peraltro un ostacolo insormontabile nella programmazione delle assunzioni, ora più che mai necessarie per affrontare la fase più importante degli interventi connessi al Pnrr e per superare la destrutturazione organizzativa subita dalle Province a seguito delle note manovre finanziarie degli esercizi precedenti.

Occorre che il fondo triennale di 20 milioni sia adeguatamente rifinanziato almeno per il biennio 2023-2024, ferma restando la verifica della sufficiente capacità del “fondo Covid” di dare copertura alle minori entrate accertate nell’anno 2022, come sopra indicato. Dalle analisi di questa Associazione, infatti, gli avanzi vincolati 2021 del fondo Covid non sono stati complessivamente sufficienti a ripianare le minori entrate tributarie dei due più importanti gettiti, quello dell’Ipt e dell’imposta Rcauto.

Sono dunque a richiedere la sua specifica attenzione a questo tema, da troppo tempo sottovalutato e ormai in grado di compromettere l’adeguata programmazione di bilancio 2023-2025. Certo che vorrà cogliere l’estrema urgenza di quanto rappresentato, La ringrazio fin d’ora per quanto vorrà fare in proposito e richiedo alla Sua cortesia la possibilità di poter illustrare quanto sopra in apposito incontro”.

Uff. Stampa – Provincia di Cuneo

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