Cabina di regia per le residenze sanitarie assistenziali in vista delle prossime riaperture
Si è svolta giovedì 13 maggio in Provincia, tra le novità un Patto di condivisione del rischio
Cuneo –Tornare al più presto alla normalità e alla possibilità di incontrare famigliari e visitatori all’interno delle case di riposo probabilmente già dalla prossima settimana, seguendo le linee guida e i protocolli relativi agli accessi e alla sorveglianza attiva che saranno inviati, a titolo di suggerimento operativo, a tutte le strutture della Granda.
E’ questo l’obiettivo che si è data la Cabina di regia cuneese per le residenze sanitarie assistenziali (Rsa) svoltasi in Provincia a Cuneo giovedì 13 maggio, in parte in presenza e in parte in collegamento on line. I lavori sono stari introdotti dal presidente Federico Borgna, Erano presenti Prefettura, Asl Cn1 e Cn2, sindacati, Associazione case di riposo e i direttori delle strutture, associazioni di categoria, Ordine professionale infermieri, Croce rossa italiana, associazioni datoriali e enti gestori, oltre all’Osservatorio regionale Rsa. I lavori sono stati diretti da Aurelio Galfrè, incaricato dalla Provincia.
Le procedure che puntano a gestire la fase di passaggio dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 ad una di maggior normalità, con una graduale riapertura degli accessi da parte di familiari e delle altre persone esterne, sono state condivise e approvate. Si tratta di suggerimenti che, in attuazione delle linee guida emanate con ordinanza del Ministero della Salute l’8 maggio 2021, possono costituire strumenti utili per l’adozione delel procedure interne. Le strutture dovranno comunque tenere necessariamente conto delle disposizioni applicative di prossima emanazione da parte del DirMei (Dipartimento interazionale malattie ed emergenze infettive).
Le persone anziane e gravemente disabili rappresentano la fascia più vulnerabile della popolazione e per questo motivo è stato applicato da subito il distanziamento fisico a tutela della salute dei singoli e delle comunità durante l’emergenza pandemica. Ma le conseguenze che il mutare delle condizioni di vita, di relazione e di assistenza hanno avuto sugli ospiti delle strutture residenziali sono state molto pesanti, in particolare a causa della sospensione delle visite dei familiari. Anche questi ultimi hanno patito per l’impossibilità di intrattenere i normali scambi comunicativi e le attività di assistenza e controllo nel momento in cui se ne avvertiva la maggiore necessità per la condizione di fragilità, fisica e psicologica, dei propri cari. L’ausilio dei mezzi tecnologici o i supporti psicologici non hanno potuto sostituire il contatto diretto fra gli ospiti delle strutture e le persone care. A favore delle riaperture c’è la campagna vaccinale che ha coinvolto più del 98% degli ospiti residenti nelle Rsa cuneesi e più del 90% degli operatori, creando così buone condizioni di gestione di eventuali insorgenze di sintomatologia.
La Cabina di regia ha precisato le procedure da attivare per garantire la riapertura delle visite di parenti e visitatori nelle strutture, a cominciare dalla prenotazione degli appuntamenti, individuazione dei locali più adatti alle visite anche nelle aree esterne, mantenimento del distanziamento, possibilità di passeggio, rientri in famiglia e uscite programmate, regole di comportamento per gli operatori volontari della struttura. Le varie modalità saranno stabilite a discrezione del direttore della struttura o del direttore sanitario in base allo stato di salute e di orientamento dell’ospite. Ma la novità principale è la sottoscrizione di un Patto di condivisione del rischio tra la residenza per anziani e i familiari, caregiver e visitatori degli ospiti, in un’alleanza simbolica che suddivide le responsabilità reciproche nel rispetto dello specifico ruolo istituzionale e sociale. Se la struttura si impegna a ridurre al minimo il rischio di possibilità di contagio, i familiari a loro volta si dovranno comportare con le stesse precauzioni, adottando comportamenti corretti sia all’interno della struttura, sia nella gestione di rientri in famiglia e uscite programmate degli ospiti, per prevenire e contrastare la diffusione del virus.
Carla Vallauri – Uff. Stampa Provincia