Nuova zona di pesca “no-kill Monviso” a Ostana in alta valle Po
Inaugurata nei giorni scorsi nell’ambito del progetto per la salvaguardia degli ecosistemi fluviali
Cuneo – E’ stato inaugurato nei giorni scorsi a Ostana in alta valle Po un tratto di pesca a mosca denominato “no-kill Monviso”, un progetto che fa parte di una più ampia attività legata alla promozione della conoscenza e salvaguardia degli ecosistemi fluviali, coordinata dal nascente Centro per lo Studio dei Fiumi Alpini – AlpStream. Alla manifestazione erano presenti, tra i promotori del percorso ittico, il consigliere provinciale Pietro Danna, il sindaco di Ostana Giacomo Lombardo, il presidente del Parco del Monviso Gianfranco Marengo, Gian Carlo Avanzi Rettore Università del Piemonte Orientale, Gianni Tacchini presidente dell’Unpem Piemonte, Marco Baltieri Ataai e Stefano Fenoglio, Alpstream Upo. Oltre alle attività didattiche per adulti e bambini e il laboratorio di costruzione e imitazione di insetti per la pesca a mosca, ci sono state delle dimostrazioni di tecniche di lancio con canna da mosca, esibizioni di canne artigianali in bambù, una mostra di imitazioni di insetti artificiali per la pesca a mosca realizzate da Carlo Vassallo e, lungo il torrente, possibilità di osservare le tecniche di pesca a mosca e lezioni ‘in campo’ di ecologia fluviale ed entomologia. Il tratto “no-kill” inizia dal ponte della strada provinciale 26 per Oncino e termina a monte nei pressi del bivio per l’abitato di Ostana –Villa. Lo sviluppo totale è di circa 3 km, con un dislivello complessivo di 216 metri.
“Come Provincia abbiamo appoggiato molto volentieri l’iniziativa – ha commentato il consigliere provinciale Danna – anche perché coinvolge l’Università Piemonte Orientale che darà un importante contributo in termini di ricerca. La Commissione Pesca della Provincia ha dato parere favorevole ad altissima maggioranza. La proposta rappresenta un importante significato turistico e sportivo per far conoscere i nostri fiumi e le vallate della Granda anche oltre i nostri confini, ma assume anche una valenza ittica perché favorisce la conservazione dell’ambiente e della fauna”.
Nelle Alpi, i fiumi costituiscono sistemi ecologici importanti ma vulnerabili, sempre più minacciati dalle attività dell’uomo (inquinamento, prelievi eccessivi) e dal cambiamento climatico . Le zone “no-kill” sono quei tratti fluviali in cui la pesca viene effettuata esclusivamente con il metodo “a mosca” con il rilascio immediato del pesce catturato. In queste zone la pesca potrà essere effettuata esclusivamente con mosca artificiale (sistema Inglese e valsesiano). La lenza dovrà essere munita di una sola mosca artificiale montata su amo privo di ardiglione (o con lo stesso adeguatamente schiacciato prima dell’utilizzo). Per il recupero del pescato è ammesso l’uso del guadino, evitando comunque il sollevamento del pesce dall’acqua ed il contatto prolungato con le mani.
Carla Vallauri – Uff. Stampa Provincia