Borgna: “Vogliamo garanzie sull’autostrada Asti-Cuneo”
L’appello del presidente della Provincia di Cuneo. Il ministero delle Infrastrutture smentisce il “declassamento” dell’opera stradale.
Cuneo – Le preoccupazioni sul completamento dell’autostrada Asti-Cuneo, sollevate in questi giorni dall’appello del sindaco di Cuneo e presidente della Provincia di Cuneo Federico Borgna e del sindaco di Alba e consigliere provinciale Maurizio Marello che hanno chiesto rassicurazioni dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli sulle reali intenzioni del Governo per un’opera tanto attesa, hanno rimesso al centro del dibattito il problema della viabilità cuneese.
“Da fonti affidabili – diceva il documento diffuso venerdì 20 luglio – abbiamo avuto notizia dell’intenzione del Ministero delle Infrastrutture di non presentare all’esame del Cipe il pacchetto di accordi convenuto con la Commissione europea dal precedente Ministro a riguardo della regolazione e dello sviluppo della rete autostradale del nord-ovest, ed in particolare con riferimento alla conclusione dell’annosa vicenda dell’autostrada Asti-Cuneo. Tali accordi, per il cui ottenimento siamo debitori all’ottimo lavoro del Ministro Delrio, che aveva saputo individuare, di concerto con la Commissione europea, un meccanismo di finanziamento dell’opera senza alcun onere finanziario a carico della Stato, sono ora fortemente a rischio. La notizia, se confermata, segnerebbe l’affondamento di ogni speranza di giungere ad avere un collegamento rapido tra il capoluogo provinciale, Albe e la pianura padana, con effetti grandemente negativi sull’intera economia della provincia. La nostra popolazione ha sempre vissuto come un torto gravissimo questa penalizzazione nei collegamenti con il resto del Paese e non può che ribellarsi ad una decisione tanto insensata e dannosa assunta dal Governo. L’autostrada Asti-Cuneo va assolutamente completata, anche per affermare che lo Stato, al di là di ogni mutamento nelle composizione politica dei Governi, sa tener fede ai suoi impegni e non intende ulteriormente prendere in giro un’area tra le più produttive di tutta Italia. Il nuovo Governo che fa della capacità di ascoltare i bisogni del popolo la sua bandiera sappia non deluderci e condannarci ad un prolungato isolamento”.
Dal ministero è arrivata sabato sera 21 luglio la smentita rispetto il “declassamento” dell’opera. “Se cancellazione dell’opera vi è stata – replica la nota ministeriale – essa ha riguardato il progetto originale del tunnel sotto la collina di Verduno e risale al 2016, annunciata peraltro in maniera irrituale attraverso una comunicazione di una struttura ministeriale a Confindustria Cuneo invece che al tavolo istituzionale di monitoraggio dell’opera”. “L’infrastruttura – conclude il ministero – è rimasta ferma per via della ridefinizione del progetto richiesta nella precedente legislatura; su questo il ministero appoggia la soluzione migliore in termini di rapidità, efficienza e sostenibilità finanziaria, rispetto alla quale l’approvazione della Ue è un passaggio importante, ma preliminare. Si sta lavorando, senza alcuna minaccia di declassamento dell’opera, per la soluzione migliore. Diversamente dalle precedenti gestioni, il ministro Danilo Toninelli intende responsabilmente avere comunque la piena contezza delle problematiche”.
A questo proposito, Borgna ha già annunciato la richiesta di un appuntamento urgente con il ministro Toninelli per avere garanzie e tempi certi di realizzazione. Servirà anche una valutazione della grave situazione delle infrastrutture della Granda relativa non solo al completamento della Cuneo-Asti, ma anche ai lavori sospesi del tunnel del Tenda, al problemi di viabilità del colle della Maddalena e del ponte della tangenziale di Fossano.