Domenica 23 febbraio parte la stagione di pesca 2020

Si concluderà soltanto domenica 4 ottobre prossimo. Tra le novità nuove zone di pesca “no kill” sul torrente Maira in pianura.

Immagine d’archivio

Cuneo Domenica 23 febbraio apre la stagione di pesca in tutte le acque dei torrenti della Granda. La pesca è consentita tutti i giorni dall’alba al tramonto fino a domenica 4 ottobre prossimo, ad eccezione per i laghi e i bacini montani al di sopra dei mille metri di altitudine dove l’attività ittica inizierà soltanto la prima domenica di giugno (7 giugno).

La stagione conferma le disposizioni di legge che riguardano gli attrezzi e i sistemi di pesca, la quantità e le misure del pesce pescato, i periodi di divieto e le zone “no kill”, dove cioè il pesce pescato viene poi rilasciato. Quest’anno le zone no kill sono aumentate di numero. Quelle già conosciute sono: fiume Bormida a Saliceto, nel tratto a monte compreso tra Località Pian Rocchetta e località Sattamini; torrente Grana, nel concentrico del comune di Monterosso Grana; fiume Stura nel comune di Moiola dal ponte San Membotto sino al confine con Gaiola e a Cuneo nel tratto compreso tra la pedancola “Vassallo”  ed il ponte Vecchio di Cuneo (area del Parco Fluviale Gesso Stura); torrente Varaita nel comune di Sampeyre dal ponte della strada provinciale 8 in frazione Rore al ponte di Frassino; fiume Tanaro a Garessio, dalla confluenza del torrente Piangranone a valle fino al confine comunale con Priola; fiume Po in valle Po da Ostana al ponte di Oncino. A queste si aggiungono due zone solo per la carpa sul fiume Tanaro a Niella Tanaro dalla diga a monte del mulino Tomatis fin oltre la zona “Beton Tanaro” e nel comune di Narzole tra la zona a monte del Dde e la diga a valle da cui si dirama il canale Isorella. Infine, sul torrente Maira, oltre alla zona già esistente nei comuni di Marmora, Stroppo e Prazzo e più precisamente, per la parte a valle, da 100 metri prima dell’incrocio che conduce nel vallone di Elva ed a monte presso il ponte della statale 22, sono state istituite altre due zone nella parte di pianura. Nel comune di Cavallermaggiore nel tratto dal ponte della provinciale 129 a valle sino allo sbarramento a valle dell’ex ponte ferroviario e nel comune di Cavallerleone nel tratto a monte della Pedaggera sino allo sbarramento del canale Brunotta per una lunghezza complessiva di  700 metri circa.

La pesca nelle zone dei torrenti Varaita, fiume Tanaro e fiume Stura, essendo ricomprese nei diritti demaniali in gestione diretta della Provincia, è soggetta al versamento di 15 euro alla Provincia di Cuneo comprensivo anche di autorizzazione all’esercizio ittico negli altri diritti esclusivi di pesca gestiti dalla Provincia. Per il resto, rispetto all’anno scorso, non ci sono particolari novità: i versamenti della licenza di pesca vanno entrambi intestati alla Regione. Per pescare nelle acque interne del Piemonte bisogna essere muniti di licenza. Ce ne sono di tre tipi: la licenza di tipo A, per il pescatore che esercita la pesca quale attività professionale, è rilasciata dalla Provincia di residenza ed è soggetta al pagamento annuale delle tasse e soprattasse regionali; quelle di tipo B e D, per il pescatore dilettante, sono costituite esclusivamente dalla ricevuta di versamento delle tasse e soprattasse regionali. La licenza di pesca vale 365 giorni dalla data di versamento delle tasse e consente la pesca in tutte le acque interne italiane non sottoposte a diritti di pesca esclusivi. Sono esonerati dal pagamento delle tasse i cittadini italiani minori di anni 14 ed i soggetti di cui alla legge 104 sull’handicap che possono esercitare la pesca in tutte le acque libere con un documento che attesti il diritto all’esenzione ed un documento di identità valido. La legge regionale sulla pesca consente anche al pescatore occasionale di pescare con il permesso giornaliero (costo 5 euro). Il permesso è valido esclusivamente per un giorno nelle acque ricomprese nel territorio della provincia che lo rilascia. Per esercitare poi la pesca nelle acque in concessione (Dde Provincia, Fipsas, altre associazioni o privati) il pescatore dovrà versare un ulteriore importo al titolare del diritto di pesca.

Per la salvaguardia della fauna ittica durante le fasi di riproduzione per le varie specie ittiche sono previsti sul territorio della provincia di Cuneo periodi di divieto di pesca a singole specie in relazione, ad esempio, alla tutela del periodo di riproduzione dei salmonidi o di altre specie (agone, alborella, barbo, barbo canino, bondella, carpa, cavedano, coregone, luccio, pesce persico reale, savetta, tinca, trote e salmerini). Vi sono infine specie che non sono pescabili in tutte le acque regionali: la lampreda padana, lo storione comune, storione cobice e il cobite mascherato ed il gambero di fiume autoctono che è protetto dalla legge sull’ambiente. Confermato, infine, il divieto di pesca al temolo su tutto il territorio provinciale sino al 31 dicembre 2021, così come è sempre vietata la pesca all’anguilla su tutto il territorio regionale.

Altre informazioni sulla classificazione delle acque provinciali, le zone di ripopolamento ittico, gli attrezzi di pesca consentiti, i bacini di pesca privati e i laghetti di pesca sportiva sono disponibili sul sito internet della Provincia di Cuneo https://www.provincia.cuneo.gov.it/tutela-faunistica-ambientale/index oppure contattando il Settore Presidio del Territorio della Provincia, corso Nizza 21 a Cuneo (telefono 0171-445365/445302).

Carla Vallauri – Uff. Stampa Provincia

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