Coprogettazione in materia di “giustizia di comunità”

La presentazione martedì 10 luglio alle 10.30 nel Salone d’onore del Comune di Cuneo

Immagine d’archivio

Cuneo – La giustizia può essere immaginata come un servizio reso dalle persone implicate in vicende penali alle comunità territoriali a cui appartengono? Ed è possibile immaginare che chi ha commesso dei reati possa adoperarsi per riparare quel che è stato strappato? E, ancora, è possibile rendere le nostre città più sicure grazie all’impegno delle persone per ricostruire i legami di fiducia e convivenza civile interrotti?

Coprogettazione in materia di giustizia di comunità è il tema dell’incontro in programma martedì 10 luglio alle 10.30 nel Salone d’onore del Comune di Cuneo, su iniziativa dell’Ufficio Interdistrettuale per l’Esecuzione Penale Esterna di Torino (Uiepe), la Città e la Garante dei Diritti delle persone private della libertà personale di Torino, la Provincia di Cuneo e la Città di Cuneo. Le istituzioni sono, infatti, convinte che la risposta a tutte queste domande sia positiva e che percorsi di “giustizia di comunità” possano e debbano essere intrapresi subito, nei nostri territori, insieme alle associazioni ed enti senza scopo di lucro che vogliano raccogliere questa sfida.

Da qui nasce l’accordo interistituzionale per chiamare tutte le realtà disponibili a coprogettare concretamente – insieme a loro – i lavori, le iniziative, gli eventi che aiutino le persone coinvolte in fatti di reato e non detenute a riflettere e comprendere il significato di quei fatti e a rimediare, contribuendo a migliorare concretamente le comunità in cui vivono e a ricostruire quotidianamente i mille fili interrotti del tessuto sociale, quando questo è possibile.

L’avviso pubblico, rintracciabile sul sito del Ministero della Giustizia, punta a coinvolgere circa 1.000 persone l’anno sui territori della città di Torino e della Provincia di Cuneo con una iniziale prospettiva triennale. Ciò che viene chiesto è di essere disponibili ad affiancare il proprio peculiare patrimonio – in termini di idee e risorse umane, logistiche e finanziarie – a quanto gli enti pubblici mettono a disposizione del progetto, in un’ottica di welfare generativo, teso a moltiplicare le utilità finali rispetto all’investimento originario. Si tratta di uno sforzo analogo a quello che viene richiesto sia alle persone che alle comunità coinvolte, nella convinzione che la disponibilità a mettersi in gioco possa assumere il ruolo di moltiplicatore e volano del benessere comune.

L’avviso è reperibile sul sito www.giustizia.it (alla voce Strumenti/Amministrazione trasparente/ bandi di gara), ai seguenti link https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_29_11_3.page; https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_4.page?viewcat=csbg_vigenza

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