L’appello dei Vigili del Fuoco volontari: carenza di corsi di formazione e problema patenti

Una delegazione è stata ricevuta in Provincia lunedì 8 gennaio dal presidente Borgna e dal Consiglio provinciale

Un momento dell’incontro in Provincia con la delegazione dei Vigili del Fuoco volontari (foto Uff. Stampa Provincia)

Cuneo – Corsi di formazione per accreditare nuovi Vigili del Fuoco volontari, corsi patenti per abilitare coloro che sono già formati ma non possono guidare i mezzi, visite mediche gratuite per ottenere l’idoneità.  Sono alcune delle richieste che il Comitato provinciale dei Vigili del Fuoco volontari della Granda ha presentato lunedì 8 gennaio in Provincia al presidente Federico Borgna ed ai membri del Consiglio provinciale per sensibilizzare gli amministratori locali su un problema che tocca tutto il territorio provinciale. La delegazione era composta dal presidente del Coordinamento dei Vigili del Fuoco Volontari e capo distaccamento di Busca, Paolo Salvatico con i colleghi Angelo Parola (distaccamento di Fossano) e Silvano Monge (distaccamento di Venasca).

I Vigili del Fuoco Volontari in provincia di Cuneo sono circa 300, suddivisi in 16 distaccamenti provinciali (esistono da 150 anni), di cui 11 hanno aderito al Coordinamento. Rappresentano 130 Comuni cuneesi. Intervengono accanto ai Vigili del Fuoco permanenti in tutte le chiamate che non sono sanitarie per incidenti stradali, infortuni sul lavoro, bonifiche, emergenze di alluvioni, frane o incendi, soccorso e ricerca dispersi, oltre ad interventi minori come recupero animali, incidenti domestici, fughe di gas.  In un anno sono in media 3.500 interventi, circa il 50% del totale. A differenza dei Vigili del Fuoco permanenti, si tratta di persone che svolgono un altro lavoro e che intervengono solo su chiamata. Ricevono un rimborso orario, ma non godono di assicurazione per i rischi e sono tenuti come i colleghi a tutti gli obblighi professionali ed a corsi di aggiornamento mensili.

Dal 2012 in tutto il Piemonte non ci sono più stati corsi per la formazione di nuovi Vigili del Fuoco volontari e molti distaccamenti, anche cuneesi, non sono più operativi per mancanza di personale o rischiano di diventarlo a breve. Ad esempio, sono circa 80 i nuovi Vigili, già decretati, che aspettano che venga istituito il corso delle 120 ore per diventare operativi presso i propri distaccamenti di competenza. Altri aspettano di essere abilitati alla guida dei mezzi targati Vigili del Fuoco, pur essendo in possesso di patenti civili di grado superiore. Accade quindi che i capi distaccamento siano costretti a comunicare la non operatività al Comando Provinciale di Cuneo e ai loro sindaci, riducendo il livello di sicurezza e vigilanza del territorio, pur garantito dai presìdi permanenti.

“Non abbiamo bisogno di fondi – ha detto il presidente Salvatico – ma lanciamo un appello perchè i nostri amministratori pubblici siano sensibilizzati al problema. Se il sistema non riparte rischiamo di chiudere, in meno di un anno, tanti distaccamenti locali che rappresentano un presidio di sicurezza capillare, svolto da gente del posto che conosce bene il territorio e la realtà locale”.

“Il problema è quello di riuscire ad avere Vigili del Fuoco volontari su tutto il territorio provinciale – ha commentato il consigliere con delega alla Protezione Civile, Giorgio Lerda – per non lasciare scoperte le zone più periferiche, per questo motivo ancora  più a rischio”. “Invieremo una lettera – ha concluso il presidente Borgna – al Dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco presso il Ministero dell’Interno, alla Direzione regionale e al Comando provinciale per sollevare il problema e per dare una risposta concreta a queste istanze”.

Alcune immagini dell’incontro in Provincia

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