Gestione unica dell’acqua: adozione del Piano d’ambito trentennale

Incontro in Provincia a Cuneo. Ora ci saranno ancora 90 giorni per l’adozione definitiva.

L’approvazione del Piano d’ambito Ato Acqua (foto Ufficio Stampa Provincia)

Cuneo – Via libera all’adozione del Piano d’ambito dell’Ato che programma per i prossimi trent’anni anni la gestione dell’acqua nella Granda, delineando le linee strategiche di sviluppo e di investimento, ma anche i principali criteri che dovranno essere seguiti per individuare successivamente il futuro gestore unico del servizio idrico.

La votazione è avvenuta lunedì 11 settembre in Provincia a Cuneo, alla presenza di una ventina di amministratori espressione delle 14 Unioni montane, delle cosiddette 8 “aree omogenee” facenti capo alle principali città cuneesi e dello stesso ente Provincia. Ora ci saranno  90 giorni di tempo per presentare osservazioni e correzioni.

Il Piano, adottato con l’82% delle quote calcolate con un valore ponderato tra popolazione e estensione territoriale,  rappresenta un documento di grande importanza strategica ed economica per il futuro della Granda. Fino al 2021 saranno confermati gli stessi investimenti dell’attuale piano (15 milioni di euro all’anno), poi si passerà a 23 milioni all’anno (717 milioni di euro in trent’anni) con la possibilità di rivedere la programmazione stessa ogni quattro anni.

A favore tanti interventi tra cui quelli della presidente dell’Ato Bruna Sibille, del sindaco di Alba Maurizio Marello, del rappresentante Unione Alta Val Tanaro Giorgio Ferraris, Unione Valle Maira Roberto Colombero, Comune di Cuneo (Guido Lerda) ed altri. Contrari i rappresentanti del Saviglianese (Roberta Barbero, sindaco di Marene), Alta Langa (Massimo Antoniotti, sindaco di Borgomale), Roero (Enrico Faccenda, sindaco di Canale) e Unione Monte Regale (Valter Roattino, sindaco di Vicoforte) che, pur d’accordo con il Piano, hanno chiesto un mese in più di tempo per poter approfondire ulteriormente il documento e presentare le proprie osservazioni. Nonostante le perplessità, hanno poi votato a favore l’area del Fossanese (Davide Sordella, sindaco di Fossano) e del Monregalese (Paolo Adriano, sindaco di Mondovì).

Al termine l’intervento del presidente della Provincia Federico Borgna: “Questo non è il primo passo, ma uno di una serie iniziata il 2 luglio 2015 quando i sindaci dell’Assemblea diedero mandato di procedere ad una ricognizione dei bisogni emergenti e trovare le soluzioni migliori. E’ quello che abbiamo fatto in una visione unitaria e solidale. Adottare questo Piano significa oggi avviare un processo all’interno del quale ci sarà tutto il tempo anche ai piccoli Comuni di proporre osservazioni per migliorarlo. E’ un atto di responsabilità coerente con il mandato ricevuto”.

Alcune immagini dell’incontro

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