Autostrada Asti-Cuneo, Delrio: “Roddi-Cherasco in tre anni e mezzo”
Il ministro delle Infratrutture ha incontrato a Cuneo amministratori locali e rappresentanti delle categorie produttive
Cuneo – “Tre anni e mezzo per realizzarlo, le condizioni ci sono. La soluzione migliore per il lotto II.6 tra Roddi e Cherasco è il tracciato esterno, senza gallerie. A parità di costi e benefici è il più veloce da costruire e quello che costa di meno, ma certo ci sono alcune condizioni da valutare, tra cui l’accordo con la società concessionaria”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, è intervenuto sui lavori di completamento dell’autostrada Cuneo-Asti, fermi dal 2012. L’incontro si è svolto in Prefettura lunedì 6 marzo alla presenza del collega ministro Enrico Costa, del vice ministro Andrea Olivero, dell’assessore regionale Francesco Balocco, dei parlamentari eletti nella Granda, sindaci e consiglieri provinciali, oltre ai rappresentanti del mondo economico e sociale.
E’ toccato al presidente della Provincia e sindaco di Cuneo, Federico Borgna, illustrare al ministro la situazione. “Siamo una provincia grande una volta e mezzo tutta la Liguria, abbiamo una realtà economica e produttiva dinamica, un tasso di disoccupazione molto basso, nonostante le forti carenze infrastrutturali. Tra le più importanti c’è l’autostrada Cuneo-Asti. Sarà il ministro a decidere la soluzione migliore, a noi interessa raggiungere il risultato: avere un tracciato autostradale finito in tutti i lotti che lo compongono, in tempi non troppo lunghi. Quello che ci serve è continuare ad essere una provincia “motore” dello sviluppo, come siamo”. A conferma di ciò anche l’assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco che ha ribadito la necessità di infrastrutture, ricordando i problemi che il Piemonte vive per le concessioni autostradali.
Al dibattito sono poi intervenuti il ministro Enrico Costa, i sindaci di Bra e Alba, Bruna Sibille e Maurizio Marello, il presidente di Confindustria Franco Biraghi che ha parlato a nome di tutte le forze produttive della provincia. Il collegamento Roddi-Cherasco è da anni al centro di molte polemiche, ma è essenziale per concludere un’opera autostradale attesa da 27 anni e definita da tutti come una “storia infinita”. I due sindaci hanno parlato di una popolazione “esasperata per i tempi ed i modi”, ricordando anche le opere complementari attese e mai realizzate, come l’adeguamento della tangenziale di Alba e la strada di collegamento con il nuovo ospedale unico di Verduno. Biraghi ha parlato di forti carenze infrastrutturali ricordando che “così non possiamo più andare avanti”.
In questi ultimi anni sono emerse tre ipotesi progettuali per il tratto autostradale mancante, molto diverse per costi e tempi di realizzazione. La Conferenza dei servizi nel 2012 aveva individuato la soluzione del tunnel a due canne sotto la collina di Verduno, poi valutata troppo onerosa, così come una seconda ipotesi di un tunnel ad una sola canna, non rispondendente alle necessità di traffico. Infine, la terza soluzione senza galleria, sostenuta dal ministro Delrio (favorevole anche il consigliere regionale Mauro Campo) e che si rifà a un progetto del 1998.
Per quest’ultima soluzione servono però alcune condizioni citate dallo stesso ministro. Delrio ha parlato della necessità di rivedere subito il contratto con la società concessionaria Asti-Cuneo (60% della Salt spa -gruppo Gavio, 35% di Anas e 5% Itinera spa-gruppo Gavio) e di ottenere certezze sui tempi delle concessioni autostradali rinnovate al gruppo Gavio stesso.
Il ministro Delrio ha riconosciuto che quella dell’autostrada Cuneo-Asti è “una brutta storia, purtroppo comune ad altre parti d’Italia” ed ha apprezzato l’atteggiamento civile dei cuneesi “che non è stato – come magari pensate – causa di ritardi, bensì sarà motivo di precedenza perchè le opere si dividono in utili o non utili, e non in grandi o piccole. E questa è utile”.
Alcune immagini dell’incontro a Cuneo