Lotta alle mafie, battaglia per la libertà: la testimonianza di Pino Masciari
L’ex imprenditore calabrese ha parlato ai ragazzi delle scuole cuneesi di libertà, dignità e coraggio
Cuneo – “La libertà ha un costo. Nella vita tutte le cose che contano veramente hanno un costo. Io ho denunciato la criminalità organizzata perchè sono e voglio restare un uomo libero. Ho pagato e continuo a pagare questa mia libertà, ho perso tutti i miei beni, le mie imprese, ho dovuto lasciare la mia terra e la mia famiglia ha vissuto e vive come me sottoscorta, non può tornare in Calabria e fare una vita normale, ma nessuno ci può togliere la dignità, l’onestà e il coraggio. Anch’io ho paura, ma sono certo che è questa la strada: dobbiamo riappropriarci della nostra vita perchè lo Stato siamo noi, non loro”.
Così la toccante testimonianza di Pino Masciari, ex imprenditore edile calabrese, che mercoledì 6 aprile ha parlato al Centro Incontri della Provincia incontrando 500 ragazzi delle scuole cuneesi, suddivisi in tre sale collegate. Masciari ha raccontato la sua storia, da giovane imprenditore calabrese fino alle prime pressioni dell'”ndrangheta” affinchè pagasse il pizzo del 3% sugli appalti , dalla sua ribellione al trasferimento nella notte con la sua famiglia in una località sicura sconosciuta, dall’isolamento subìto in questi anni alle difficoltà di vivere oggi in una società dove fa paura l’onestà.
L’evento dal titolo “Organizzare il coraggio. Legalità, onestà, giustizia” è stato promosso mercoledì 6 aprile dalla Provincia di Cuneo per iniziative del consigliere delegato, Milva Rinaudo e del preside dell’Istituto superiore “Virginio Donadio”, Claudio Dutto. L’idea è nata dal desiderio delle due istituzioni di promuovere insieme un momento di riflessione che favorisse la crescita civile degli studenti, trasmettendo loro i principi della legalità, dell’onestà e della giustizia. Per diventare cittadini consapevoli del fatto che vivere nella legalità equivale a costruire quotidianamente una società libera e giusta per tutti.
Forte denuncia di Masciari: “In Calabria – ha detto – c’è solo l'”ndrangheta”, una mafia “liquida” che lavora in silenzio e si insinua ovunque. Qui in Piemonte e anche a Cuneo, invece, ci sono tutte le mafie, da “cosa nostra” alla mafia siciliana, dalla “sacra corona unita” alla camorra napoletana. Non ve ne accorgete, ma è presente negli appalti e nelle aziende, oltre alle ramificazioni nel sistema politico amministrativo. Anche qui si ha paura dell’onestà, ma c’è un altro modo di vivere e io ve lo posso assicurare”.
Pino Masciari è stato inserito in un programma speciale di protezione dal 1997 al 2010 e anche oggi vive e si muove con la scorta. E’ diventato senza volerlo un simbolo della lotta contro la malavita ed è oggi il più importante “testimone di giustizia” in Italia. La città di Cuneo e tanti altri Comuni della Granda gli hanno assegnato in questi anni la cittadinanza onoraria come esempio che ridona orgoglio e speranza di cambiamento al Paese.
L’incontro era stato introdotto dalla consigliere provinciale Rinaudo e dal preside Dutto che hanno sottolineato come si trattasse di un’occasione di formazione culturale per i ragazzi e di educazione ai diritti civili per una pacifica convivenza.
Alcune immagini dell’incontro