Firmati gli anticipi di cassa integrazione per Roto Alba, Fantino Costruzioni di Cuneo e Ferrero Attilio Costruzioni di Ceva
I protocolli sono stati siglati in Provincia lunedì 19 ottobre
Cuneo Sono stati firmati lunedì 19 ottobre in Provincia tre protocolli d’intesa per l’anticipazione della cassa integrazione straordinaria ai dipendenti sospesi dal lavoro delle aziende Roto Alba di Alba, Fantino Costruzioni di Cuneo e Ferrero Attilio Costruzioni di Ceva. L’anticipo della cassa integrazione (pari ad una somma mensile per ciascun lavoratore per un massimo di 12 mesi) è frutto di un’intesa tra la Provincia di Cuneo, i singoli Comuni coinvolti e la Fondazione Crc che insieme si suddividono gli oneri economici della procedura nella misura di 1/3 ciascuno. Alle aziende si chiede di attivare percorsi di politica attiva del lavoro per il personale beneficiario dell’anticipazione, mentre le organizzazioni sindacali si occupano di illustrare ai singoli lavoratori le modalità pratiche. Oltre al presidente della Provincia, Federico Borgna che ha convocato le parti, erano presenti il consigliere provinciale delegato alle Politiche del Lavoro Claudio Ambrogio, Banca Regionale Europea, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Comuni e delle organizzazioni sindacali. I documenti saranno firmati anche dai rappresentanti dell’Inps.
Per l’azienda Roto Alba il provvedimento riguarda un numero massimo di 155 dipendenti del settore cartario. Le altre due aziende, Fantino Costruzioni di Cuneo (47 lavoratori) e Ferrero Attilio Costruzioni di Ceva (39 lavoratori), operano entrambe nel settore edilizio, comparto che ha risentito in modo particoalre delle difficoltà della crisi.
“La Provincia continua ad intervenire, come in passato, per alleviare la situazione dei lavoratori di aziende in crisi – spiegano il presidente Borgna e il consigliere Ambrogio – perchè, in accordo con le parti sociali e gli enti territoriali, riteniamo fondamentale tale sostegno che risponde in maniera concreta al disagio delle famiglie coinvolte in una cassa integrazione”.