Annata agraria: bene la produzione, ma crollano i prezzi

Il report della Provincia sull’annata agraria 2014 e commerciale 2014-2015

Immagine di repertorio (foto Archivio Provincia)

Immagine di repertorio (foto Archivio Provincia)

Cuneo L’annata agraria 2014 e commerciale 2014-2015 in provincia di Cuneo si è presentata nel complesso positiva in termini produttivi, ma negativa per quanto riguarda i prezzi all’origine, scesi per effetto della crisi dei consumi in misura preoccupante nei settori ortofrutticolo, cerealicolo, lattiero caseario e delle carni. Questo è il dato principale che emerge dalla ricerca della Provincia, Settore Politiche agricole e pubblicato nei giorni scorsi.

Nel corso del 2014, così come successo nel 2013, sono diminuite nel Cuneese le superfici investite a colture cerealicole che nel complesso sono pari a 75.821 ettari (-6% rispetto al 2013, -10,6% rispetto al 2012). Sono diminuiti sia gli investimenti dei cereali autunno-vernini del -5% (-8,6% frumento tenero, -5,3% frumento duro mentre aumenta in controtendenza del +12,6% la superficie ad orzo), sia quelli dei cereali primaverili-estivi del -6,9% (mais -6,5%, avena -21,7%, sorgo -37,7%). Sul fronte delle quotazioni di mercato i prezzi alla produzione delle principali coltivazioni cerealicole sono risultate deludenti rispetto le quotazioni della precedente campagna commerciale, condizionate fortemente dagli scenari di mercato globali (-21,1% mais, -19,7% frumento tenero, -15,1%, orzo -14,7%). Gli unici dati positivi riguardano le quotazioni dell’avena +30,0%, del frumento duro +25,8% e del risone +3,8%. Sono aumentate le superfici investite a coltivazioni industriali del +30% rispetto al 2013 (1.650 ettari complessivi). A fronte di una riduzione per il colza -28,8% e per il girasole -8,0%, si sono registrati aumenti consistenti per la soia +29,5% e per il pomodoro da industria +16,3%. L’aumento della superficie a soia, che verrà confermata anche nel 2015, è stato determinato anche dalle misure accoppiate e di greening previste dalla nuova Pac (politica agricola comunitaria) e da una certa disaffezione di molti agricoltori verso le colture cerealicole. Negativi i riscontri in termine di quotazioni 2014-2015 che sono diminuiti del -20,6% per la soia e del -7,0% per il girasole.

Per tutte le coltivazioni permanenti emerge un sostanziale tenuta in termini di superficie complessiva (41.800 ettari) e un recupero nelle produzioni del +10,1% rispetto a quelle registrate nel 2013. La vite da vino nel 2014 ha registrato una vendemmia scarsa per effetto delle anomalie meteorologiche del -5,4%. Nonostante tutto, la qualità dell’uva ottenuta è stata soddisfacente, con punte di eccellenza in alcuni areali e situazioni. Si riconferma come nel 2013 un aumento dei prezzi delle uve e dei vini cuneesi sostenute dall’aumento della domanda a livello mondiale.

Nel settore frutticolo l’andamento meteorologico del 2014 ha consentito un recupero produttivo di tutte le produzioni. Al contrario la campagna commerciale della frutta estiva 2014 è stata una delle peggiori degli ultimi anni con prezzi medi alla produzioni in molti casi sotto il costo di produzione (-37,2% per le albicocche, -42,7% nettarine, -31,1% pesche, -24,4% susine, -15,0% per le pere). Tra la frutta autunnale solo l’actinidia ha visto incrementare i prezzi medi alla produzione del +14,6%, mentre difficoltà commerciali si sono riscontrate per le mele vendute a prezzi inferiori del -25:-30%. Eccezionalmente positivo, al contrario, è stato l’andamento produttivo e commerciale del nocciolo aumentato rispettivamente del +16,5% e del +98,7%. Il raccolto scarso nazionale e turco hanno raddoppiato il prezzo all’origine delle nocciole piemontesi. Continua pertanto ad accentrarsi l’attenzione degli operatori sulla coltivazione la cui superficie è aumentata di 1.000 ettari negli ultimi due anni ed altrettanti sono attesi nel corso del 2015.

Per quanto riguarda il settore zootecnico si mantiene pressoché invariata la consistenza del patrimonio bovino (+0,7%), mentre aumenta il patrimonio di caprini (+17,0%), ovini (+14,5%), avicoli (+8,1%) e suini (+4,0%). Diminuisce la consistenza dei conigli (-4,5%) e dei bufalini (-1,6%). Il prezzo alla stalla del latte in Piemonte nel 2014, anche per effetto del record produttivo registrato, è diminuito del -16,2% così come è proseguito il calo dei prezzi medi all’origine dei principali prodotti lattiero-caseari. Il bilancio del comparto della carni relativo al 2014 conferma il ridimensionamento dei consumi di carni rosse (-10,0%) compensato, ma solo parzialmente, dalla leggera ripresa di quelle avicole e cunicole. Il comparto più colpito, per il terzo anno consecutivo, è stato quello della carne bovina i cui prezzi alla produzione si sono mantenuti sugli stessi livelli di quelli già poco remunerativi della precedente annata, con una leggera rivalutazione per il solo comparto della razza piemontese. Il 2014 è stato deludente per la suinicoltura: il calo dei consumi interni e un costante surplus di offerta di carni estere a buono mercato ha determinato prezzi di produzioni in calo soprattutto per i suini da macello (-9,7%). Dopo un 2013 positivo, anche per le carni avicole il 2014 è stata pessimo con i principali mercati del settore deboli sia per quello dei polli (-7,8%) che delle uova (-6,3%). Il mercato cunicolo è stato il peggiore dal 2011 (-7,5%).

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