Domenica 28 settembre apre la stagione di caccia
Sulla base del nuovo calendario venatorio approvato dalla Regione
Cuneo Domenica 28 settembre apre ufficialmente la stagione di caccia alla maggior parte della fauna selvatica. I primi spari si sentono però già da qualche settimana perchè la caccia selettiva agli ungulati (camosci, caprioli e cervi) è iniziata ad agosto, così come l’attività di addestramento dei cani e la caccia alle specie di volatili da appostamento temporaneo (ove prevista). La Regione Piemonte ha approvato il nuovo calendario venatorio che prevede i vari periodi generali, oltre a quelli stabiliti su richiesta di Atc, Ca e aziende con proroghe e anticipi per le diverse specie.
Le novità di quest’anno, previste dalla legge 116 del 2014 che ha modificato la legge 152 del 1992, riguardano soprattutto la possibilità della caccia di selezione agli ungulati su neve anche in pianura (prima era solo in montagna) e la possibilità, per la sola caccia al cinghiale, di usare armi a canna rigata con caricatori atti a contenere fino a 5 colpi (prima era al massimo 2 colpi). Infine, la nutria è stata classificata allo stesso livello dei topi e delle arvicole e quindi non gode più di alcuna tutela.
Con l’avvio della caccia è stato sensibilizzato anche il sistema di vigilanza da parte di Provincia, guardie volontarie e Corpo Forestale per assicurare il rispetto delle norme. Il calendario distingue le specie cacciabili e i periodi di attività venatoria: dal 28 settembre al 30 novembre lepre comune, minilepre, coniglio selvatico; dal 28 settembre al 30 novembre, in base a piani numerici di prelievo predisposti dai Comitati di gestione degli Atc e dei Ca: pernice rossa e starna; dal 28 settembre al 30 novembre: fagiano; dal 28 settembre al 30 ottobre: quaglia e tortora; dal 28 settembre al 19 gennaio: germano reale, gallinella d’acqua, alzavola, folaga, fischione; dal 1° ottobre al 31 dicembre: beccaccia, beccaccino, allodola; dal 1° ottobre al 31 gennaio: colombaccio, cornacchia nera, cornacchia grigia, gazza, ghiandaia; dal 1° ottobre al 10 gennaio: tordo bottaccio, tordo sassello, cesena; dal 28 settembre al 31 gennaio, in base a piani numerici di prelievo predisposti dai Comitati di gestione degli Atc o dei Ca: volpe; dal 1° ottobre al 30 novembre, in base agli stessi piani numerici: pernice bianca, fagiano di monte, coturnice, lepre bianca. Inoltre, in base ai piani di prelievo selettivi per sesso e classi di età, basati su censimenti, si procede alla caccia di camoscio, capriolo, cervo, muflone, daino, cinghiale.
Il carniere prevede la quantità massima di capi abbattuti per ogni giornata di caccia che va da due capi di fauna selvatica stanziale di cui una sola lepre comune a dieci capi delle specie migratorie di cui non più di due beccacce e cinque tortore e cinque quaglie. Durante l’intera stagione venatoria ogni cacciatore può abbattere complessivamente un numero massimo di capi di fauna selvatica: cinghiale (venticinque capi all’anno); coturnice, pernice bianca, fagiano di monte, lepre bianca (complessivamente quattro capi annuali); lepre comune (cinque capi annuali); starna e pernice rossa (cinque capi annuali per specie); fagiano (trenta capi annuali); minilepre (sessanta capi); coniglio selvatico, cornacchia grigia, cornacchia nera, gazza, ghiandaia (cinquanta capi annuali per specie). Per i cervidi e i bovidi il prelievo è in base ai piani di prelievo selettivo approvati dalla Giunta regionale. Ogni cacciatore può andare a caccia per non più di tre giorni alla settimana, con date e orari stabiliti da Atc e Ca. Anche i mezzi per l’esercizio dell’attività venatoria sono regolamentati in base alle specie da cacciare in base a divieti e limitazioni. Sul territorio sono in servizio 20 guardie di vigilanza faunistico ambientale della Provincia, oltre ad altri operatori.