Presentato in Provincia il volume “Per non dargliela vinta”
Cuneo “È un auspicio che la morte di Giulia e quella di tante, troppe donne, non sia stata vana perché il problema è assai più vasto, è un fenomeno sociale e culturale, è il problema della violenza degli uomini sulle donne.” Così Giovanna Ferrari, autrice del libro “Per non dargliela vinta. Scena e retroscena di un uxoricidio”, ha presentato in Provincia nei giorni scorsi il volume che ricostruisce, sulla base degli atti processuali, il delitto e il procedimento giudiziario che coinvolse la figlia Giulia. Si tratta di una chiara denuncia contro la “violenza” operata anche dalla “giustizia” ai danni della vittima e della donna nello specifico.
Ad introdurre la serata, alla quale ha partecipato anche la presidente della Provincia Gianna Gancia, è stata l’assessora alle Pari Opportunità della Provincia, Anna Mantini che ha comunicato i dati annuali dell’Osservatorio del Telefono Rosa, presentati il 4 marzo a Roma: nel 2012 sono state 127 le donne ferocemente uccise a causa di un amore malato e assassino, 8 dall’inizio del 2013. Il tragico volto della violenza sulle donne è quello di un uomo “normale”: marito (48%), convivente (12%) o ex (23%), uomo tra il 35 e i 54 anni (61%), impiegato (21%), istruito (il 46% ha la licenza media superiore e il 19% la laurea). Non fa uso particolare di alcol o di droghe (63%). Così come “normale” è la vittima: una donna di età compresa fra 35 e 54 anni, con la licenza media superiore (53%) o la laurea (22%); impiegata (20%) o disoccupata (19%) o casalinga (16%), con figli (82%). La maggior parte delle violenze continua ad avvenire in casa, all’interno di una relazione sentimentale (84%), in una famiglia “normale”. Non si tratta di casi isolati, ma dello specchio di un atteggiamento ed è con questa chiave di lettura che si può comprendere come mai i numeri siano tanto preoccupanti.
Hanno partecipato al dibattito portando la loro testimonianza l’antropologa Giulia Conte, la Consigliera di Parità Daniela Contin, la presidente dell’associazione Mai+sole Adonella Fiorito, l’assessora alle Pari opportunità del Comune di Cuneo per la rete Antiviolenza Gabriella Roseo e lo psichiatra e psicoterapeuta Alberto Sibilla. In sala, oltre ad un pubblico numeroso ed attento, c’erano le autorità civili e militari che lavorano sul territorio nell’ambito della Rete Antiviolenza provinciale. La presidente Gancia ha chiuso la serata ringraziando Giovanna Ferrari per la forza, l’obiettività e la dignità con cui ha denunciato il problema gravissimo e tragicamente attuale del femminicidio.
Alcune immagini della serata