Credito da 16 milioni di euro, la Provincia diffida lo Stato
La presidente Gianna Gancia: “Ministero inadempiente, Granda dimenticata”
Cuneo “Ministero inadempiente, Granda dimenticata da Roma”: così Gianna Gancia, presidente della Provincia di Cuneo, spiega l’iniziativa della diffida nei confronti dello Stato, debitore di quasi 3 miliardi di euro con le Province.
La Provincia di Cuneo vanta, in effetti, nei confronti dello Stato mancati trasferimenti erariali, previsti dalle relative leggi finanziarie e riferiti agli esercizi 1998/2002, pari a complessivi 16.124.000 euro. Pertanto, tramite lettera inviata al Ministero dell’Interno, la presidente Gianna Gancia sollecita l’erogazione delle quote a favore dell’Ente.
“Si tratta – spiega – di entrate certe che non sono nelle disponibilità della Provincia. In questo modo si genera una situazione che, nell’imminenza della verifica degli equilibri di bilancio prevista per fine novembre e dell’approvazione del bilancio preventivo 2013, rischia di tradursi in difficoltà oggettive per la cassa. A breve dovremo, infatti, reperire una cifra ulteriore per la messa in sicurezza in materia di spesa sulle parti sostanziali, ovvero utenze, neve e riscaldamento delle scuole”.
“Ad oggi – continua Gancia – non risulta alcun trasferimento da parte dell’Amministrazione centrale. Si diffida, quindi, il Ministero dell’Interno a voler provvedere al versamento delle somme spettanti o a volerle mettere a disposizione della Provincia, entro il termine di sessanta giorni. In assenza di riscontri la Provincia si riserva di tutelare le proprie ragioni nelle sedi più opportune”.
A questa situazione puntuale che vede l’Ente di corso Nizza creditore in modo diretto dello Stato, vanno aggiunti i crediti indiretti, ovvero quelli che formalmente sono nei confronti della Regione, come per esempio le risorse per il trasporto pubblico locale, che lo Stato a sua volta non trasferisce alla Regione.
Una partita che, complessivamente, supera i 40 milioni di euro per la Provincia di Cuneo.