Apprendistato, nuove regole per contrastare la disoccupazione giovanile
L’assessore Viscusi: “Il nuovo apprendistato integrerà istruzione e apprendimento di un mestiere”.
Cuneo “La recente riforma dell’apprendistato è un importante riferimento per contrastare la disoccupazione giovanile e favorire l’assunzione di giovani qualificati per le imprese. Ma il difficile contesto economico e i dati sempre più preoccupanti sull’andamento dell’occupazione giovanile impongono cautela sugli effettivi esiti occupazionali che la riforma potrà favorire. Solo la prassi applicativa che ha, fin da subito, chiamato in campo il ruolo della Regione Piemonte, Province e parti sociali, consentirà di misurare il successo del nuovo apprendistato quale canale privilegiato per rendere trasparente e maggiormente fluida la transizione dalla scuola al lavoro”.
Così l’assessore alla Formazione professionale Licia Viscusi ha introdotto i lavori del seminario che si è svolot nei giorni scorsi in Provincia sull’apprendistato e sulle recenti innovazioni introdotte dal decreto legislativo 167/2011 , oltre agli indirizzi della Giunta regionale. Il pubblico in sala, composto da esperti e addetti del settore, ha apprezzato le analisi e gli approfondimenti sull’apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale e sull’apprendistato di alta formazione e ricerca.
“Nel suo contesto generale la riforma ci consegna un contratto di lavoro certamente utile e innovativo – ha proseguito l’assessore Viscusi – che potrà assicurare ai giovani maggiore stabilità e adeguate prospettive occupazionali e di carriera. Il nuovo apprendistato, dovrà favorire l’integrazione tra i sistemi di istruzione e formazione e il mercato del lavoro, riqualificherà il lavoro manuale, i mestieri e i percorsi di formazione, anche teorica e di ricerca, e garantirà un maggiore e migliore allineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro. L’obiettivo è anche quello di valorizzare nuovi modelli di apprendimento lavorativo che possono consentire non soltanto la professionalizzazione (l’apprendimento di un mestiere), ma anche l’acquisizione di titoli di studio di livello secondario o terziario compresi i dottorati di ricerca. La nostra azione istituzionale dovrà quindi agevolare e sviluppare la valenza educativa e culturale dell’apprendistato”.
Gli interventi tecnici sono stati affidati a Donato Frontuto, responsabile sindacale Confartigianato Cuneo, Stefania Bergia funzionario del servizio sindacale Confindustria Cuneo, Mario Barello rappresentante delle Agenzie Formative e Gianni Trombetta Presidente Ordine Consulenti del lavoro della provincia di Cuneo. Pietro Viotti, responsabile apprendistato per la Regione Piemonte, ha concluso illustrando lo stato di attuazione del decreto legislativo 167, in particolare l’articolo 3 “Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionalizzante” e l’art.5 ” Apprendistato di alta formazione e ricerca”.
In provincia di Cuneo stanno terminando le attività formative finanziate per i Progetti della prima annualità relative allo “sportello” di giugno 2012 per un finanziamento 1.546.248 euro destinato a 19 agenzie formative. Sono coinvolti nelle attività formative 1280 allievi (di cui 12 in età di obbligo formativo), mentre sono in corso di attivazione 29 progetti formativi. Saranno erogate 5008 ore di formazione finalizzate alle competenze di base/trasversali e 5940 ore di formazione finalizzate alle competenze tecnico-professionalizzanti, queste ultime si svolgeranno tutte in impresa. A metà novembre (dal 12 al 16 novembre) è stato definito un altro sportello per la presentazione di Progetti per le seconde annualità, poi nel 2013 ci sarà ancora un ultimo e definitivo sportello per concludere i percorsi finanziati relativi “vecchia” normativa” (art. 49 del D.lgs. 276/2003 e art.16 della legge 196 del 1997). E’ poi atteso a breve il nuovo avviso pubblico provinciale per regolamentare le nuove attività formative che si avvieranno dal 2013 in base alle innovazioni introdotte dal Testo Unico sull’apprendistato (D.Lgs. n167/2011).