Incontro Sozzani-Gancia: avviata collaborazione tra le Province di Cuneo e Novara
Gancia: “Serve una riorganizzazione dello Stato. Quella delle Province a Statuto speciale è, ad oggi, una concorrenza sleale. Un problema etico che andrebbe vagliato dal legislatore”
Cuneo Una collaborazione nel segno del rilancio territoriale: è quella avviata, giovedì 30 agosto, durante l’incontro tra i presidenti della Provincia di Cuneo, Gianna Gancia, e della Provincia di Novara, Diego Sozzani. Presente anche il vice presidente ed assessore al Bilancio di Novara, Luca Bona. Sul tavolo crisi economica, Spending Review e abolizione delle Province.
“Servirebbe una riorganizzazione dello Stato in generale, non solo delle Province – ha esordito Gianna Gancia-. In questo senso, è auspicabile la ripresa del federalismo: è fondamentale che i territori partano da una situazione paritaria, almeno in materia di costi. Quella delle Province a statuto speciale diventa, infatti, una concorrenza sleale, un problema etico che andrebbe vagliato dal legislatore. Trento e Bolzano, da sole, hanno un bilancio di 10 miliardi di euro, pari a quello complessivo delle altre 107 Province italiane. Una sproporzione oggi ingiustificata. Permettetemi un secondo spunto di riflessione: la Costituzione nel novellato titolo V, agli articoli 117 e 118, ed il Testo unico degli enti locali prescrivono l’esercizio delle funzioni amministrative a livello locale attraverso Comuni e Province. Così non è. Possiamo, ad oggi, fare il mea culpa circa le precedenti gestioni laddove, spesso, si è verificata un’organizzazione delle funzioni pittoresca, attraverso la creazione di una pletora di enti ed agenzie”.
“La realtà – continua Gancia – ci pone oggi di fronte a situazioni paradossali dove gli uffici territoriali dello Stato mettono in mora le Province per gli interventi sulle strade, sulla sicurezza nelle scuole, mentre i tagli alle risorse per gli interventi ci pongono nell’impossibilità di adempiere alle funzioni. In Granda abbiamo provveduto in pochi mesi al blocco delle assunzioni (con la graduale riduzione del numero dei dipendenti provinciali a 720 dagli originari 850) alla dismissione degli affitti, all’abolizione degli straordinari richiesti al personale. Interventi che hanno consentito una netta riduzione della spesa, pur calmierando il disagio sociale che la crisi economica porta con sè. Dispiace constatare il contemporaneo accentramento effettuato da Roma, con l’eliminazione della tesoreria provinciale e l’appropriazione dei proventi dell’addizionale sull’energia. In questo modo si accentua uno sport purtroppo di moda in Italia, ovvero lo scaricabarile. Bene diceva Luigi Einaudi: la responsabilità, essendo di tutti, non è di nessuno, e quando le cose non vanno bene, tutti i responsabili hanno diritto di fare lo gnorri e di non capire perché le cose siano andate così come sono finite”.
Su una cosa le due Province concordano pienamente: “Questa situazione di crisi – attacca Sozzani – questa revisione globale che investe le province deve essere affrontata con una strategia di collaborazione che viene dal basso. Il dibattito sull’antipolitica, del tutto sterile ai fini di una gestione dell’emergenza economica in cui versa il Paese, non ci interessa. Quello che dobbiamo fare è dare risposte, in tempi brevi, a prescindere dagli obblighi imposti dalla Spendine Review. Il quadrante e la collaborazione tra le province di Novara, Biella, Vercelli e Verbania rappresentano una soluzione praticabile e concreta. A mio avviso l’unica percorribile: abbiamo due strade, quella imposta dalla legge, e quella imposta dal buon senso, dal buon senso civico e civile”.