Gianna Gancia scrive al Ministro Severino: “Tagli ai tribunali, per la Granda auspico scelte equilibrate con la vicina Liguria, laddove la riforma prevede che restino operative quattro sedi”
Il presidente della Provincia sollecita un’articolazione della riforma, con decisioni improntate alla massima attenzione a costi e benefici, “allo scopo di individuare una soluzione il più possibile migliorativa rispetto a quella oggi prospettata”
Cuneo “Valutare con la massima attenzione costi e benefici, ponderando ogni scelta in base a criteri oggettivi ed incontrovertibili, a partire dai volumi delle attività per arrivare ai parametri di marginalità che pesano sul nostro territorio, allo scopo di individuare una soluzione il più possibile migliorativa rispetto a quella oggi prospettata”: il presidente della Provincia, Gianna Gancia, richiama l’attenzione del Guardasigilli, Paola Severino, sulla situazione della giustizia cuneese. Argomento della lettera inviata mercoledì 18 luglio è il piano di ridimensionamento dei tribunali locali, attualmente al vaglio del Ministero. Piano che in Granda vede avviati alla chiusura tre tribunali – ovvero Alba, Mondovì e Saluzzo – sui quattro esistenti, con l’unica eccezione di quello situato nel capoluogo.
“La nostra Provincia – dichiara Gancia -si estende per ben 6.902 km quadrati, decisamente più dei 5.402 km quadrati dell’intera Liguria, laddove la riforma prevede che restino ben quattro tribunali. In questi numeri ritengo ci sia la cifra d’un disagio che è reale e che nulla ha a che spartire con fenomeni di campanilismo né con battaglie di retroguardia”.
Al contrario il presidente della Granda si dichiara consapevole dell’entità della crisi e della congiuntura assolutamente straordinaria per le finanze pubbliche che richiedono un impegno senza precedenti.
Aggiunge, però, “mi limito a richiamare l’esigenza, per me irrinunciabile, che tagli e soppressioni si articolino in modo equilibrato. A ciò si unisce la doverosa considerazione del tessuto produttivo della Provincia di Cuneo, articolato in oltre 80 mila piccole e medie imprese, nonché del significativo contributo fiscale garantito da famiglie e aziende”.