Giulio Tremonti a Cuneo per le Lezioni Einaudi

Gancia: “Da Einaudi l’esortazione ad essere “amanti della libertà e solleciti del civile progresso”.

Il tavolo dei relatori, al centro Gancia e Tremonti

Cuneo “Siamo qui per riflettere sull’insegnamento di Luigi Einaudi, lo statista che mezzo secolo fa ammoniva la classe dirigente rispetto ai pericoli di certe vie apparentemente più brevi, apparentemente in discesa, sempre contro la scorciatoia della spesa pubblica facile. Non fu ascoltato. Fu mal sopportato da molti, censurato. Ebbe il torto di dire, con profonda onestà intellettuale, la verità, anche e soprattutto quella più scomoda. La verità eterna di quelle dodici parole comparse sul Corriere il 7 ottobre del 1921: “Non si può, salvo parzialmente e per tempo limitato, pagare con debiti”. Sapeva di non essere ascoltato, al punto che volle lui intitolare i propri moniti dal Quirinale “Prediche inutili”. Oggi abbiamo il dovere, più ancora del ricordo, della memoria che è ricordo non passeggero, ricordo attualizzato nell’esperienza vissuta, nella nostra esperienza, cui ben s’attagliano gli insegnamenti, le ‘prediche’ di Luigi Einaudi”.

Con queste parole la presidente della Provincia, Gianna Gancia, ha introdotto venerdì 25 maggio al Centro Incontri della Provincia l’incontro con Giulio Tremonti. L’ex Ministro dell’Economia e deputato, professore ordinario nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pavia è intervenuto su “Le cause e gli effetti politici della prima crisi globale”. A moderare l’incontro il professor Angelo Maria Petroni dell’Università La Sapienza di Roma, curatore dell’intero ciclo delle Lezioni Einaudi, istituite dalla Provincia di Cuneo nel 2011, in occasione del cinquantesimo anniversario dalla scomparsa dello Statista nato a Carrù nel 1874. Di Enrico Colombatto, Francesco Forte e Alberto Quadrio Curzio le tre precedenti lezioni tenutesi nell’ultimo anno. Hanno partecipato anche il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e il presidente del Consiglio provinciale, Giorgio Bergesio.

La presidente Gancia, nel presentare l’ospite, ha fatto riascoltare la voce del Presidente Einaudi nella registrazione del suo discorso di Capodanno del 1954 ed ha ricordato che “Tremonti, nella sua veste di successore di Luigi Einaudi all’economia, è stato il primo promotore della modifica costituzionale dell’articolo 81, in una direzione che il Padre Costituente Luigi Einaudi aveva auspicato fin dall’immediato secondo dopoguerra. Grazie, dunque, a tutti per questa preziosissima opportunità di riscoprire insieme il più illustre dei nostri concittadini della Granda, ricavandone l’esortazione ad essere “amanti della libertà e solleciti del civile progresso”.

E ai temi della libertà, della moralità e del progresso è stato dedicato tutto l’intervento dell’ex ministro Tremonti che, nel fare riferimento al suo libro “Uscita di sicurezza”, ha ripercorso gli ultimi vent’anni di storia, da ciò che avvenne dopo la caduta del muro di Berlino fino ai giorni nostri. Globalizzazione, alta finanza, mercati, il compito degli Stati, rapporti tra Occidente e Asia, ruolo dell’Europa fino agli eurbond: sono state le tappe del pensiero sviluppato da Tremonti per illustrare il percorso che ha portato alla prima crisi globale e alle sue possibili soluzioni.

Se secondo Einaudi le crisi economiche non sono mai solo economiche e non si risolvono battendo moneta, ma isolando coloro che l’hanno prodotta e rimettendo la finanza al servizio dell’economia produttiva, per Tremonti – sulla stessa linea di pensiero – questa crisi è stata causata da una troppo frettolosa globalizzazione voluta e retta da una finanza senza regole, che ha affidato al commercio, svincolato da ogni legge, il potere di gestire lo sviluppo e i destini del mondo.

“Non credo che la globalizzazione sia stata negativa – ha detto Tremonti – ma forse andava fatta in tempi e modalità più attente. Abbiamo assistito ad una progressiva crescita del potere dell’economia e del mercato, in parallelo alla contemporanea decrescita del potere della politica. Oggi la finanza domina sull’economia, domina il mondo e si autodistrugge, rendendoci tutti schiavi del mercato finanziario”.

Tremonti ha poi legato la crisi della finanza alla crisi della politica europea, che non è stata in grado di  fissare regole precise a salvaguardia di tutti i Paesi, nè di evitare attività speculative. Il tutto per una forte crisi morale che attraversa l’Occidente, in linea con la convinzione di Einaudi, il quale riteneva che le crisi economiche fossero crisi morali e che per risolverle occorresse ristabilire principi morali. Moralità e regole, quindi, se si vuole far ripartire l’economia e con essa lo sviluppo delle popolazioni. Al termine dell’incontro interventi dal folto pubblico in sala.

In allegato il testo integrale dell’intervento della presidente Gancia

Intervento Gancia a incontro Tremonti –

Alcune immagini dell’incontro

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