Manutenzione dei corsi d’acqua, Gianna Gancia: “Provincia capofila di cabina di regia con AIPo e Regione”
La presidente della Provincia: “Presto un cronoprogramma completo degli interventi. Metodo di lavoro concreto che ci consente di dare risposte esaustive ai cittadini ed evitare future criticità in casi di maltempo”. Tavolo in linea con l’ordine del giorno, promosso dalla Lega Nord ed approvato dal Consiglio provinciale di lunedì 28 novembre
Cuneo Una cabina di regia ad iniziativa provinciale è nata durante l’incontro di lunedì 12 dicembre con AIPo e Regione Piemonte.
“La Provincia – ha detto la presidente Gianna Gancia – raccoglierà i dati rigurdanti progetti e cantieri attivati, contribuendo alla realizzazione di una cartografia completa delle aste fluviali: potremo così favorire il monitoraggio costante degli interventi in corso ed in programma, evidenziando, al contempo, le criticità sul nascere. Quello inaugurato oggi è un metodo di lavoro concreto, nato dalla buona volontà dei singoli attori, che ci consente di assicurare risposte esaustive ai cittadini ed accrescere la tranquillità delle comunità locali, evitando il protrarsi delle attuali criticità in caso di maltempo futuro. Il confronto periodico permetterà, inoltre, di stilare un vero e proprio cronoprogramma degli interventi, analogamente a quello annualmente realizzato per le opere pubbliche, così da fare chiarezza in un campo d’azione vasto ed estremamente variegato”.
All’origine dell’impegno l’ordine del giorno promosso dal capogruppo della Lega Nord, Paolo Demarchi, ed approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale di lunedì 28 novembre. Sul tavolo pulizia di fiumi, dunque, torrenti e corsi d’acqua. Ma anche la fattibilità delle operazioni di disalveo sui principali corsi d’acqua del cuneese. Al confronto, voluto dalla presidente Gancia, hanno partecipato il presidente del Consiglio provinciale Giorgio Bergesio, gli assessori a Difesa del suolo ed assetto idrogeologico Roberto Mellano, alla Protezione civile Stefano Isaia, il vice presidente della Provincia nonchè assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Rossetto, il consigliere provinciale Paolo Demarchi, oltre a rappresentanza di AIPo (presente Claudia Chicca dirigente Area idrografica del Po piemontese) e Regione, amministratori locali e tecnici della Provincia.
“Ringrazio la presidente – ha dichiarato Mellano – per la sensibilità dimostrata sul tema, già al centro di una riunone immediatamente successiva ai recenti fatti alluvionali. Numerosi sono i progetti avviati cui dare corso, importanti per garantire un adeguato livello di sicurezza al territorio. Ma ci sono anche sedimenti che andrebbero rimossi dagli alvei nell’ottica di una crescente mitigazione del rischio idrogeologico: non vogliamo certo che i nostri fiumi diventino cave, ma piuttosto provvedere alla rimozione di ostacoli ed alla tutela spondale”.
D’accordo anche Stefano Isaia: “Una gestione concorde dei progetti futuri rappresenta strumento concreto per il contenimento del rischio. La Provincia può fare suo il ruolo di collettore delle segnalazioni provenienti dai Comuni, favorendo la gestione di interventi mirati ad evitare future criticità in presenza di eventi di piena. In questo modo si ottimizza anche il fruttuoso lavoro portato avanti dagli uomini della Portezione civile”.
Partendo dalla considerazione che vede nella non sufficiente manutenzione delle vie d’acqua una delle cause principali dei danni alluvionali, il confronto si è, quindi, concentrato sulla tempistica di attuazione dei progetti in corso di appalto e realizzazione. Per la manutenzione, AIPo ha in cantiere due interventi su Maira e Varaita da circa 330 mila euro, oltre a due progetti sul Gesso da circa 600 mila euro ciascuno, in attuazione nella prossima primavera (uno a carico della stessa Agenzia, l’altro affidato in convenzione al Comune di Boves).
Poi le opere strutturali, a partire dai lavori eseguiti durante la recente ondata di maltempo a Paesana e lungo la Strada dei Boschi a Revello. L’elenco, sempre a carico dell’Agenzia interregionale per il fiume Po, comprende cantieri in località Santa Rosalia a Savigliano e a Cardè, sull’alto Po nei Comuni di Martiniana, Revello, Barge e Cardè, sul Grana a Caraglio (in corso di autorizzazione paesaggistica ), sul Po a Paesana (in appalto per gennaio), sul Maira a Cavallermaggiore (i fondi per il progetto preliminare necessitano di integrazione ), sul Mellea tra Centallo e Fossano (convenzione con i Comuni per l’attuazione dei cantieri). La Provincia, a partire dal 2001, ha poi portato avanti un monitoraggio del territorio attraverso studi idraulici con conseguenti lavori per un importo complessivo di circa 8 milioni di euro (fondi derivanti dalle ordinanze di Protezione civile in seguito all’alluvione del 2000) suddivisi tra l’asta del Po da Pian del Re a Revello, il Varaita da Chianale fino a Costigliole Saluzzo, l’argine a protezione dell’area industriale e dell’infrastruttura autostradale nel Comune di Castagnito (in collaborazione con AIPo).
Situazioni di criticità sono state evidenziate da parte del consigliere provinciale Demarchi sul Po, da Revello al ponte Pesci vivi per innalzamento del letto con erosione spondale, e sul Varaita, tra Casalgrasso, Murello e Polonghera.
Il presidente del Consiglio Bergesio ha, invece, avanzato segnalazioni riguardanti Mellea e Stura, spiegando come “occorra prestare particolare attenzione a questi fiumi di grande portata sempre più a rischio esondazioni. Confermo – ha detto – gli ottimi risultati derivanti dall’incontro che ha permesso di evidenziare la situzione complessiva di un territorio vasto ed estremamente variegato dal punto di vista idrogeologico”
Sull’argomento ancora Gancia: “Sollecito una crescente attenzione per la Provincia Granda, tramite un’assegnazione di maggiori risorse. Ma anche l’introduzione del principio di responsabilità per tecnici ed amminsitratori, in caso di rilascio di concessioni ad edificare in zone a rischio. Non è giusto che la comunità paghi per l’imperizia di pochi”.
Sul tema dei prelievi in alveo particolare attenzione è stata riservata alla normativa regionale in vigore ed al Programma generale di gestione dei sedimenti (Pgs), introdotto dall’Autorità di bacino del fiume Po, quale strumento conoscitivo, gestionale, di pianificazione e programmazione mediante il quale disciplinare le attività di manutenzione e sistemazione degli alvei comportanti movimentazione ed eventualmente asportazione di materiale litoide. La definizione dei programmi attuativi rimane in capo alla Regione Piemonte che li sta predisponendo in collaborazione con Aipo e Politecnico di Torino.
In provincia di Cuneo è in fase di completamento il Pgs per i torrenti Maira, dalla confluenza di rio Mollasco (ad Acceglio) fino alla confluenza del Po (in Provincia di Torino), e Varaita, dall’invaso di Sampeyre fino alla confluenza del Po. In fase di definizione, invece, il Piano per la Stura di Demonte, il Gesso, il Mellea. Per quanto riguarda il Tanaro, sempre nell’ambito del Pgs, è stato siglato un protocollo d’intesa con la Provincia di Asti e il Politecnico di Torino (sede di Mondovì); il tratto di studio che interessa la Granda si estende da Narzole (confluenza Stura) sino a Govone.
In assenza del Programma generale di gestione dei sedimenti, in base alla “Direttiva tecnica per la programmazione degli interventi di gestione dei sedimenti degli alvei dei corsi d’acqua” approvata dall’Autorità di bacino del fiume Po, gli interventi comportanti asportazione di materiale litoide in alveo, per quantitativi inferiori ai 10.000 metri cubi, potranno riguardare esclusivamente situazioni locali di rischio quali la presenza di centri abitati, opere di attraversamento, infrastrutture o locali situazioni di criticità che potrebbero compromettere la sicurezza idraulica dei terreni a monte o a valle; quantitativi superiori ai 10.000 metri cubi sono inoltre ammessi, in presenza di attraversamenti idraulici non a norma, per i quali sono previste condizioni di esercizio provvisorio, o in caso di nodi idraulici critici. Tali attività devono essere ovviamente autorizzate dalle autorità idrauliche competenti (Regione Piemonte – Aipo), dietro motivate esigenze di carattere idraulico per ripristinare la geometria ed il regolare deflusso delle acque. La Regione ha, inoltre, annunciato la normazione, tramite delibera di Giunta, delle tariffe per estrazione del materiale dagli alvei.