Successo per il convegno in memoria delle vittime del Molino Cordero

Il tavolo dei relatori al convegno sulla sicurezza sul lavoro

Si è svolto venerdì 15 luglio a Fossano, castello degli Acaja. Presenti il presidente della Provincia Gancia e il presidente del Consiglio provinciale Bergesio.

Cuneo “Il miglior modo per onorare le vittime degli incidenti sul lavoro e creare una cultura della sicurezza  è quello di organizzare momenti come questo di formazione ed informazione aperti a tutti”.  Così il presidente della Provincia Gianna Gancia e il presidente del Consiglio provinciale Giorgio Bergesio hanno voluto sottolineare il successo del convegno “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro … sicuro?” che si è svolto a Fossano al castello degli Acaja venerdì 16 luglio a quattro anni dal tragico incidente al Molino Cordero che costò la vita a cinque operai.

All”iniziativa, promossa dalla Provincia, hanno collaborato Regione Piemonte, Comune di Fossano e Associazione “16 luglio 2007: per non dimenticare!”. Oltre ad un folto pubblico, sono intervenuti il presidente della Provincia Gianna Gancia, il presidente del Consiglio provinciale Giorgio Bergesio, il consigliere regionale Giovanni Negro che ha portato il saluto della Regione Piemonte in sostituzione dell’assessore Claudia Porchietto. Il sindaco Francesco Balocco, assente per motivi personali, è stato sostituito dall’assessore Maurizio Bergia. Oltre all’intervento di Paolo Costamagna, presidente dell’Associazione “16 luglio 2007: per non dimenticare!”, da segnalare le pregevoli relazioni di Enrico Chebello, auditor e responsabile tecnico della Qt.S. Consulenze e di Paolo Cavallo in rappresentanza dello Spresal di Fossano.

“E’ molto importante non dimenticare un episosio così tragico – ha detto il presidente Gancia – che ha commosso l’intera comunità cuneese. Ancora una volta confermiamo la nostra vicinanza alle cinque famiglie coinvolte. E’ nostro dovere di amministratori riflettere sulla sicurezza sul lavoro, il diritto innegabile di ciascuno di tornare a casa dai propri cari al termine di una giornata lavorativa. Da qui è venuta l’idea di questo convegno il cui titolo, chiaramente riferito al primo articolo della Costituzione italiana, vuole essere provocazione e, insieme, invito al confronto e all’azione concreta perchè tragedie come questa non abbiano più a ripetersi”.

“Voglio ripetere i nomi degli operai che sono morti nell’incidente – ha aggiunto Bergesio – perché è attorno a loro che ruota il significato profondo e vero di questa giornata. Sono Mario Ricca, Valerio Anchino, Massimiliano Manuello, Mario Barale e Antonio Cavicchioli. Ma mi piace accomunare anche i tanti soccorritori, sindaci, amministratori locali, autorità militari e la gente comune che si è stretta attorno alle famiglie”.

Secondo il rapporto annuale dell’Inail in Italia gli infortuni sul lavoro nel 2010 sono stati 775 mila, 980 i casi mortali con un calo del 6,9% rispetto ai mesi precedenti. Un dato incoraggiante, ma del tutto insufficiente, soprattutto se paragonato ai numeri del Piemonte che, in controtendenza rispetto al dato nazionale, ha registrato 75 morti bianche contro le 56 del 2009.

“Quello del Molino Cordero – hanno concluso Gancia e Bergesio – è stato un episodio grave che ha duramente segnato la comunità locale e l’intero territorio piemontese. Una vicenda che ci lascia una consegna, come amministratori e cittadini: l’importanza di mantenere alta l’attenzione in materia di sicurezza sul lavoro, affinché il sacrificio di quattro anni fa non sia stato vano. Come è doveroso riconoscere, in questa sede, l’impegno dei molti imprenditori che già affrontano quotidianamente e con serietà la responsabilità dell’incolumità dei dipendenti, perchè il lavoro sia sempre più sicuro”. All’inizio del convegno è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime.

 Un’altra immagine del convegno

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