Bergesio: “Sospendere il taglio dell’orario al pubblico degli sportelli postali in provincia di Cuneo”
Iniziativa del presidente del Consiglio provinciale
Cuneo Con una richiesta urgente a Poste Italiane affinchè sospenda immediatamente ogni iniziativa di razionalizzazione dell’orario al pubblico di alcuni sportelli postali in provincia di Cuneo (taglio di circa il 50%), il presidente del Consiglio provinciale Giorgio Bergesio interviene direttamente sul documento programmatico di Poste Italiane che intende ridurre ulteriormente l’orario di sportello nei Comuni di Barbaresco, Bastia Mondovì, Cervere, Clavesana, Guarene, Monasterolo di Savigliano, Piozzo, Pollenzo di Bra, Rifreddo di Mondovì, Priero e San Benedetto Belbo.
“Poste Italiane ha già razionalizzato il servizio nella provincia di Cuneo per quanto riguarda l’apertura all’utenza nelle località di montagna – spiega Bergesio e quindi ritiene di “aver dato”. Inoltre, il progetto di cosiddetta ottimizzazione riguarda Comuni che hanno un’entità demografica e sociale che non consente di modificare l’attuale consistenza”.
Il piano di riduzione dei giorni di apertura si basa su criteri di popolazione residente, reddito, sportelli bancari, clienti e transazioni, pensioni pagate e prevede la chiusura di intere giornate (riduzione da 60 giorni di apertura settimanali a 32 giorni), valutando solo gli aspetti economici finanziari e non il servizio prestato come presidio minimo quotidiano del territorio.
“Chiedo che ogni progetto futuro debba essere concordato con gli enti locali di riferimento (Comuni e Provincia) – scrive Bergesio – senza l’assenso dei quali non si dovrà procedere ad alcun cambiamento. Inoltre, chiedo la costituzione di un tavolo permanente presso l’assessorato provinciale competente fra regione, Provincia, Comuni, Poste Italiane e Sindacati per verificare che le scelte proposte dalle Poste non abbiano ricadute negative sul mantenimento della garanzia del servizio postale, essenziale soprattutto nei piccoli centri”.
Bergesio deplora poi ogni ulteriore azione di “tagli” che pregiudichi ulteriormente la consegna manuale della posta, servizio peggiorato in modo significativo in molte zone della Granda e invita a trasmettere tale ordine del giorno a Poste Italiane, Ministero dello Sviluppo Economico, parlamentari, Regione Piemonte e Comuni interessati.